Tempesta geomagnetica in arrivo: cos’è e quali sono le conseguenze

Chiara Esposito

21/05/2022

Gli scienziati segnalano una grande macchia solare: gli sviluppi della scoperta potrebbe riguardare anche la Terra, ma senza troppe conseguenze.

Tempesta geomagnetica in arrivo: cos’è e quali sono le conseguenze

Una tempesta geomagnetica si dirigerà verso la Terra tra il 21 e il 22 maggio 2022, ma gli scienziati non si dicono preoccupati. Gli esperti che stanno osservando l’attività della macchia solare AR3014 ne descrivono piuttosto l’aspetto e la possibile evoluzione; tre i brillamenti totali e numerose le esplosioni ad alta intensità registrate proprio nelle scorse settimane.

Come si legge su Spaceweather.com, il tumulto sovrasta in particolare una delle più grandi macchie solari del Ciclo Solare 25 e la tempesta è iniziata giovedì quando dal Sole si è scatenata una enorme fiamma. L’arrivo delle particelle che viaggiano verso la Terra alla velocità di 4,8 milioni di chilometri all’ora è attesa per questi giorni potrebbe scuotere il campo magnetico terrestre senza però causare danni consistenti alle nostre tecnologie.

Attese invece delle aurore boreali che, con estrema probabilità, si genereranno proprio nell’area celeste al confine tra Stati Uniti e Canada toccando anche alcune zone del nord Europa.

Ecco quindi alcuni dettagli sulla natura di questa scoperta e perché, almeno per questa volta, il pericolo sembra piuttosto contenuto.

Macchia AR3014: cosa sta succedendo sul Sole

Giovedì 19 è stata registrata una potente emissione di massa coronale (CME) proveniente dalla macchia solare AR3014, una delle più grandi macchie solari degli ultimi anni. Raddoppiando le sue dimensioni originarie in un solo giorno, la macchia si estende ora per oltre 125.000 km con una lunghezza quasi pari a 1/3 della distanza tra Terra e Luna. Tutto questo la rende visibile con estrema semplicità anche con il semplice uso di un telescopio amatoriale.

In realtà viste le sue dimensioni AR3014 è tecnicamente una macchia solare «a occhio nudo» ovvero visibile senza alcun ingrandimento. Se si desidera osservarla in questo modo però è necessario indossare un paio di occhiali Eclipse per non rischiare di subire alcun danno oculare dall’esposizione diretta.

Ad ogni modo quest’area ha un campo magnetico instabile «beta-gamma-delta» capace, come detto, di ospitare energia per forti esplosioni. La paventata tempesta è infatti stata generata dall’emissione di particelle per un totale di 3 brillamenti. In vero potrebbero essercene degli altri in arrivo vista l’attività continua della zona e i meteorologi in particolare stimano una probabilità del 35% di brillamenti di classe M e una del 15% di brillamenti X, il valore massimo della scala scientifica.

La scoperta e le rassicurazioni degli scienziati

L’astronomo Maximilian Teodorescu è stato tra i primi a documentare l’attività dell’enorme macchia solare girando un filmato di ben 45 minuti nella zona sovrastante l’area incriminata.

Una frazione del suo filmato è stato poi pubblicato online, anche su Twitter, da un’astronoma canadese della McGill University:

Viene però da chiedersi quali conseguenze potrebbe avere questo fenomeno.
Di norma i brillamenti di questo tipo rappresentano i casi più gravi tant’è vero che sono in grado di causare delle tempeste geomagnetiche in grado di compromettere satelliti e navicelle spaziali. In certi casi è addirittura possibile che questi fenomeni interferiscano con le comunicazioni radio e le apparecchiature elettroniche.

L’esplosione di particelle in questo caso dovrebbe arrivare entro sabato scuotendo il campo magnetico terrestre tuttavia i meteorologi spaziali sostengono che si tratti di un evento minore. Non si attendono quindi particolare problematiche alle reti elettriche o ai sistemi di comunicazione.

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