Titoli reverse floater: cosa sono e come funzionano

Quando si parla di titoli obbligazionari strutturati a cedola variabili non si può non parlare dei reverse o inverse floater. Essi sono infatti i titoli il cui rendimento è collegato in maniera inversa all’andamento dei tassi di interesse e di riferimento.

Un esempio tipico è rappresentato dai fixed reverse floater. Essi sono delle obbligazioni generalmente a lungo termine che pagano delle cedole fisse iniziali più elevate rispetto ai tassi correnti di mercato.

Successivamente, sempre quando si parla di fixed reverse floater, l’acquirente del titolo percepisce un tasso variabile dato dalla differenza fra un tasso massimo predefinito molto elevato, e un tasso variabile, come ad esempio l’Euribor.

Titoli reverse floater: come funzionano e vantaggi

Quando si analizzano i titoli reverse floater, bisogna anche sottolineare che il vantaggio per l’acquirente consiste nella percezione, all’inizio della vita del titolo, di cedole più elevate dei tassi di mercato anche se si espone al rischio di un possibile aumento futuro dei tassi di interesse.

Questo perché, in una situazione del genere, la cedola che l’acquirente verrebbe a incassare potrebbe diventare nulla. Proprio per questo solitamente è prevista una soglia minima, definita floor, che impedisce al tasso cedolare di diventare negativo.

Bisogna anche dire che l’acquisto di un titolo reverse floater può essere scomposto in:

• acquisto di un titolo obbligazionario a lungo termine con cedola fissa;

• acquisto di un Interest Rate Swap (IRS) con data di decorrenza coincidente con la data di liquidazione dell’ultima cedola a tasso fisso del titolo;

• acquisto di una seria di Interest Rata Cap di copertura.

Infine, è importante sottolineare che la volatilità del prezzo di un titolo reverse floater è maggiore di quella prevista per un normale titolo a cedola variabile con caratteristiche analoghe. Proprio per questo il titolo reverse floater è un titolo per investitori che amano rischiare.