Perché l’importo della tredicesima è più basso dello stipendio? Non si applicano più tasse ma meno bonus, motivo che porta alla riduzione della somma spettante.
Tredicesima più bassa dello stipendio, il Fisco incide sulle regole per il calcolo della gratifica natalizia.
È dicembre il mese durante il quale i lavoratori dipendenti e i pensionati percepiscono la tredicesima mensilità, il cui calcolo è effettuato partendo dallo stipendio di riferimento e in relazione ai mesi di lavoro effettuati nell’anno.
Spesso però l’importo riconosciuto è nettamente inferiore allo stipendio, e si è creato il falso mito di una tassazione più pesante sulla tredicesima. Un’affermazione vera, ma solo in parte.
Non cambia la percentuale di IRPEF dovuta, ma il venir meno di bonus e detrazioni fiscali comporta un netto calo dell’importo spettante.
Tredicesima, perché è più bassa dello stipendio? Dalle tasse ai bonus, cosa sapere
Sulla tredicesima mensilità non si applica il bonus di 80 e 100 euro, così come le altre agevolazioni fiscali riconosciute sui redditi da lavoro dipendente, ed è essenzialmente questo il motivo per il quale l’importo spettante sarà inevitabilmente più basso dello stipendio.
La tredicesima è quindi tassata secondo le ordinarie regole IRPEF, ossia mediante l’applicazione delle ritenute fiscali previste per il proprio scaglione di reddito, ma a differenza delle buste paga mensili non gode di forme di “detassazione”.
La non applicazione del bonus IRPEF, così come delle detrazioni fiscali sui redditi da lavoro dipendente, quelle per i figli a carico e ad esempio gli assegni al nucleo familiare porta ad un’automatica riduzione dell’importo erogato rispetto a quello dello stipendio.
È essenzialmente questo il motivo per il quale la tredicesima mensilità sarà più bassa, ma bisogna considerare anche un ulteriore aspetto, per il quale è bene partire dalle regole per il calcolo della gratifica natalizia.
Tredicesima più bassa dello stipendio? Dipende anche dalla data di assunzione
L’importo della tredicesima mensilità non è pari ad uno stipendio aggiuntivo, ma è calcolato in relazione ai mesi di lavoro effettuati nel corso dell’anno.
Semplificando, si matura una quota di tredicesima per ogni mese di lavoro, ed è quindi da questo aspetto che bisogna partire per capire come si calcola.
Le somme erogate a dicembre corrispondono ad 1/12 della retribuzione lorda annuale e spettano anche per i periodi di ferie, malattia, infortunio, maternità, riposo per allattamento, congedo matrimoniale e cassa integrazione.
Per calcolare la tredicesima bisogna quindi utilizzare la seguente formula:
retribuzione lorda mensile X numero di mesi lavorati / totale mensilità
Facciamo qualche esempio pratico per capire come cambia l’importo riconosciuto in base al periodo d’assunzione.
Prendiamo il caso di un lavoratore assunto nel mese di giugno 2021, con un lordo mensile pari a 1.500 euro. In questo caso l’importo spettante sarà pari a 875 euro, somma dalla quale andranno sottratte le ritenute IRPEF, così come i contributi sociali.
In caso di assunzione a novembre, e quindi se nell’anno si contano solo due mesi di lavoro, l’importo lordo della tredicesima sarà pari a 250 euro, al netto delle imposte.
Ecco quindi perché per i neo-assunti nel corso del 2021 l’importo della tredicesima potrà essere di gran lunga inferiore a quello dello stipendio mensile. Regole da conoscere, per evitare brutte sorprese nel periodo delle festività natalizie.
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