Tutto quello che c’è da sapere sul boom dell’oro

Violetta Silvestri

21 Marzo 2024 - 10:42

Il prezzo dell’oro sale e tocca nuovi record: cosa sta spingendo il boom del metallo prezioso? Cina, Fed e non solo sono i motori di questa euforia per l’asset rifugio. Cosa sta accadendo?

Tutto quello che c’è da sapere sul boom dell’oro

L’oro brilla più che mai e si conferma in rally con i prezzi che hanno toccato il massimo storico con ulteriore spazio per un aumento grazie agli acquisti di lingotti in quantità record da parte delle banche centrali.

L’oro spot è cresciuto dell’1% a 2.208,30 dollari l’oncia prima dell’apertura delle Borse europee e dopo aver toccato il massimo storico di 2.222,39 dollari. I futures dell’oro statunitense sono balzati del 2,3% a 2.211 dollari. Il prezzo del metallo (XAU/USD) si è poi ritirato dopo aver toccato un nuovo massimo storicoe viene comunque scambiato appena sopra la soglia dei 2.200 dollari durante la prima metà della sessione europea, rimanendo in rialzo per il secondo giorno consecutivo.

C’è euforia sulla materia prima preziosa. I prezzi potrebbero salire a 2.300 dollari l’oncia nella seconda metà del 2024, soprattutto alla luce delle aspettative che la Federal Reserve potrebbe tagliare i tassi nella seconda metà del 2024, secondo Aakash Doshi di Citi.

Il boom dell’oro, con il prezzo verso nuovi massimi, è alimentato soprattutto dalla banca centrale Usa e dalla Cina. Ma non solo.

Oro verso i massimi storici grazie alla Fed

Mercoledì la Federal Reserve ha mantenuto la sua proiezione di tre tagli dei tassi per quest’anno, il che ha pesato sul dollaro Usa per il secondo giorno consecutivo e ha portato il prezzo dell’oro a un nuovo massimo storico.

In generale, infatti, l’andamento del metallo tende a mostrare una relazione inversa con i tassi di interesse. Man mano che i tassi di interesse scendono, l’oro diventa più attraente rispetto agli asset a reddito fisso come le obbligazioni, che produrrebbero rendimenti più deboli in un contesto di un basso costo del denaro.

I lingotti hanno registrato un forte balzo questo mese, stabilendo una serie di massimi record, con guadagni in parte guidati dalle crescenti aspettative di una politica monetaria più allentata negli Stati Uniti. Le speculazioni sui tempi della tanto attesa svolta della Fed verso i tagli dei tassi, secondo Bloomberg, potrebbero aver fornito l’innesco per gli ultimi rialzi, con i dati che mostrano che i trader hanno aumentato le loro posizioni lunghe nette sull’oro la scorsa settimana al massimo dal 2019.

Da evidenziare che Powell ha affermato che i recenti dati elevati sul tasso di inflazione non hanno cambiato la “storia” di fondo del lento allentamento delle pressioni sui prezzi negli Stati Uniti.

“È lo scenario perfetto per i prezzi dell’oro, in cui aspettative di inflazione leggermente più elevate incontrano tassi nominali più bassi per creare rendimenti reali inferiori”, ha affermato Kyle Rodda, analista del mercato finanziario presso Capital.com.

Una volta che i tassi di interesse scenderanno, l’oro guadagnerà ancora più slancio poiché gli Exchange Traded Fund garantiti da lingotti probabilmente aumenteranno le loro partecipazioni dopo mesi di deflussi, secondo UBS Group AG. Ciò si aggiungerebbe a un sostegno più ampio derivante da massicci acquisti da parte delle banche centrali nei mercati emergenti, guidati dalla Cina, e a un aumento dei rischi geopolitici da Gaza all’Ucraina fino alle elezioni americane di quest’anno che hanno sottolineato l’attrattiva di asset rifugio (come lo è l’oro).

Così la Cina spinge il prezzo dell’oro

La Cina è il principale motore sia della domanda da parte dei consumatori che degli acquisti di oro della banca centrale, ed è improbabile che il Paese rallenti questa sua forza trainante.

Tra le banche centrali, la Banca popolare cinese è stata il maggiore acquirente di oro nel 2023. La debole economia cinese e il settore immobiliare in difficoltà hanno inoltre spinto più investitori verso il bene rifugio, con gli investimenti individuali in oro che sono robusti, ha affermato il World Gold Council.

Il dragone ha anche registrato il maggior numero di acquisti di oro al dettaglio.

“A livello di consumo al dettaglio, la Cina è stata un fattore importante nella forte domanda di oro lo scorso anno poiché i privati ​​si sono spostati verso l’oro per diversificarsi da altre classi di asset”, ha affermato Shaokai Fan del World Gold Council (WGC).

Secondo i dati del WGC, nel 2023 la Cina ha superato l’India diventando il più grande acquirente di gioielli in oro al mondo. L’anno scorso i consumatori cinesi hanno comprato 603 tonnellate di gioielli in oro, con un aumento del 10% rispetto al 2022.

Tutti pazzi per l’oro, in cerca di sicurezza

Interessante notare che il ruolo dell’oro come bene rifugio è cresciuto sempre di più nell’ultimo anno, segnale inequivocabile del sentiment di insicurezza che aleggia su mercati, famiglie, politici.

A parte Cina e India, secondo i dati del WGC, lo scorso anno la domanda di oro della Turchia è quasi raddoppiata rispetto a quella del 2022.

L’inflazione al consumo galoppante, la disponibilità limitata di investimenti alternativi e l’incertezza politica interna durante le elezioni presidenziali dello scorso anno hanno spinto la domanda di metallo giallo in Turchia.

Non solo, la banca centrale polacca è stata il secondo maggiore consumatore netto di oro, aggiudicandosi 130 tonnellate di lingotti nel 2023.

Le sfide della guerra Russia-Ucraina “proprio lì accanto” alimentano il desiderio di stabilità della Polonia, ha affermato Randy Smallwood, CEO di Wheaton Precious Metals.

Secondo quanto riportato dai media locali, nel 2021 il governatore della banca centrale polacca Adam Glapiński aveva annunciato l’intenzione di acquistare 100 tonnellate di oro nel tentativo di aumentare la sicurezza finanziaria del Paese.

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