Unipol ha aumentato al 24,62% la sua partecipazione in Bper al 24,62%, alimentando speculazioni sul consolidamento con Banca MPS. Ecco cosa si attendono gli analisti.
Unipol o Bper? Quale azione comprare nel nuovo risiko bancario. La decisione di Unipol di aumentare la sua quota in BPER al 24,62% mediante un contratto di share swap è stata ben accolta dai mercati finanziari, indicando una prospettiva rialzista per le azioni di entrambe le società. Ma quale scegliere?
Unipol, già azionista significativo con il 19,85%, ha strutturato l’accordo per beneficiare di potenziali rivalutazioni future delle azioni di BPER fino alla scadenza nel 2028.
Questo non solo rafforza la posizione di Unipol come azionista industriale chiave, ma suggerisce anche una fiducia nella strategia bancassicurativa di BPER sotto la guida dell’amministratore delegato Gianni Franco Papa. Questa mossa strategica riflette l’interesse per possibili sinergie nel settore bancario e assicurativo, mantenendo rapporti con il contesto regolatorio e politico, soprattutto considerando il coinvolgimento del Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) in Banca MPS.
L’operazione di Unipol è stata vista positivamente dagli analisti, con Equita Sim che ha una raccomandazione hold su BPER e un target price di 5,5 euro (con upside del 7,8%) mentre per Unipol il target price è fissato a 10,3 euro. Gli esperti di Intesa Sanpaolo invece hanno raccomandato l’acquisto di azioni Unipol con un prezzo obiettivo di 10,6 euro, segnando un potenziale rialzo del 11% rispetto all’ultimo prezzo di chiusura. Questi giudizi riflettono un ottimismo cautelativo circa il potenziale di crescita delle azioni di entrambe le società nel contesto attuale.
Il contesto economico e finanziario vede anche il possibile consolidamento di BPER, come parte di un piano più ampio che potrebbe coinvolgere Banca MPS. Questo potenziale scenario di consolidamento aggiunge un elemento di incertezza e opportunità per gli investitori, influenzando ulteriormente le valutazioni delle azioni.
In conclusione, mentre Unipol rafforza la sua posizione strategica in BPER senza attualmente cercare di esercitare il controllo effettivo sulla banca, gli investitori sono chiamati a valutare attentamente le implicazioni di lungo termine di queste dinamiche per le loro strategie di investimento. Le proiezioni dei target price e le opinioni degli analisti forniscono un quadro utile per orientarsi in un contesto finanziario complesso e in evoluzione.
Unipol: strategie operative con i Turbo Certificates di UniCredit
Unipol sta risalendo velocemente la china verso i massimi di maggio a 9,685 euro, oltre i quali potrebbe ambire al test di area 11,10 circa, livello più alto da aprile 2011. Se area 9,70 dovesse invece frenare le ambizioni di crescita del titolo, aumenterebbe il rischio di assistere a un’evoluzione laterale/ribassista verso i primi supporti a 8,70 circa.
Per operare long su Unipol potrebbe aver senso utilizzare un certificato Turbo Open End di Unicredit con ISIN DE000HD5M417. Il certificato ha come sottostante Unipol e presenta una barriera distante attualmente il 13,68%.
Per operare Short, invece, potrebbe essere appropriato utilizzare il certificato Turbo Open End Short di Unicredit con ISIN DE000HD67P84, avente una barriera distante il 9,58% come sottostante Unipol.
Ricordiamo che tale barriera corrisponde a un vero e proprio stop loss, intrinseco nel prodotto, toccato il quale si genera automaticamente la chiusura della posizione.
I certificati Turbo Open End di Unicredit, inoltre, eliminano il problema del limite temporale dall’investimento senza però mantenere la presenza del fastidioso effetto compounding. Sono comunque strumenti finanziari complessi: per le operazioni di trading resta importante settare uno stop loss sulla base delle proprie esigenze e delle giuste regole di money management.
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