Lauree più pagate, le università che fanno guadagnare di più

Per diventare ricchi e di successo è consigliato (ma non obbligatorio) prendere una laurea. Ma non una qualsiasi, dato che non sono tutte uguali. Quali sono le lauree più pagate in Italia? O meglio, quali sono le università che fanno guadagnare di più?

Domande lecite alle quali risponde il nuovo studio effettuato dall’Osservatorio Job Pricing, che, come ogni anno, evidenzia quelle che sono le prospettive future in base all’università prescelta. D’altronde, la laurea, a parte alcune eccezioni, è il primo passo da fare per avere una carriera di successo e rimunerativa.

Scopriamo quali sono gli indirizzi accademici che fanno guadagnare maggiormente e gli atenei italiani che formano le figure dagli stipendi più alti.

Soldi e carriera: avere una laurea fa differenza

Mettiamo subito in chiaro che, di base, possedere una laurea certifica una speranza di retribuzione più elevata che non averla, magari fermandosi al diploma di scuola media superiore.

Tra laureati e non laureati, d’altronde, c’è una differenza notevole per quanto riguarda le opportunità di guadagno: come rilevato dall’University Report 2024 realizzato da Job Pricing, infatti, se per la fascia d’età 25-34 c’è una differenza di appena il 9% tra la retribuzione media di un laureato e di un non laureato, salendo nella fascia d’età 45-54 si arriva a un distacco del 55%.

Insomma, essere laureati alla lunga paga. Ma non solo alla lunga, dato che anche i dati complessivi parlano chiaro.

Gli stipendi medi lordi per laureati e non laureati sono essenzialmente molto distanti tra loro. Se un non laureato può aspirare ad uno stipendio medio con RAL annuale di poco superiore ai 29 mila euro, un laureato può raggiungere - sempre in media - i 42 mila. Il differenziale è, quindi, pari a circa 13 mila euro per la retribuzione fissa.

E, come ovvio che sia, si guadagna in maniera differente anche in base al livello di titolo universitario che si possiede. Facendo un confronto tra i vari attestati di istruzione, ecco la fotografia dei guadagni medi in Italia.

Per massimizzare le opportunità di guadagno e di successo, però, bisogna fare molta attenzione a dove e cosa si decide di studiare. Anche se la scelta di frequentare un indirizzo universitario piuttosto che un altro va spesso oltre le possibilità di guadagno future (magari spinti dalle proprie passioni o aspirazioni), in un mercato del lavoro in continuo mutamento sono tanti gli studenti e le famiglie che preferiscono scegliere l’università in maniera meno romantica e più razionale.

Questo perché, se è vero che studiare e formarsi è sempre un investimento, è altrettanto vero che frequentare l’università è una spesa di soldi, energie e tempo da dedicarvi. A questo punto, è lecito chiedersi qual è la laurea che permette di guadagnare di più. Ecco la risposta dell’ultimo studio dell’Osservatorio Job Rapido.

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Sulla base di quello che è il livello retributivo garantito all’ingresso nel mondo del lavoro (fascia d’età 25-34 anni), la facoltà che premia maggiormente i propri dottori è Ingegneria gestionale, la capostipite di tutti gli indirizzi di Ingegneria in tal senso. Per i neo laureati di questo settore la RAL media prevista tocca 35.822 euro.

Una cifra che supera di almeno 400 euro qualsiasi altro indirizzo. E nei primi posti ne troviamo tanti di ingegneri: infatti, la classifica prosegue con Ingegneria informatica, elettronica e delle telecomunicazioni, Ingegneria meccanica, navale, aeronautica e aerospaziale, Scienze matematiche e informatiche, Ingegneria chimica e dei materiali e Ingegneria nucleare. Tutte queste lauree prevedono una RAL annuale superiore ai 35 mila euro.

Ecco la classifica completa stilata dal Job Pricing nell’University Report 2024.

La classifica conferma uno dei luoghi comuni difficili da sfatare e che, anzi, è la pura realtà: le lauree in discipline scientifiche fanno guadagnare di più mentre le materie umanistiche, come lettere o lingue, restano ferme agli ultimi posti.

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Abbiamo già anticipato che non è solo il “cosa si studia” ad essere importante ma anche il “dove”. Ad esempio, il report rileva che chi ha studiato in un’università privata ha un ritorno economico superiore di circa il 5% rispetto a chi ha frequentato un ateneo statale. Anche se, va detto, chi ha frequentato un politecnico ha ottime possibilità di «battere tutti» dal punto di vista della retribuzione. In questo caso, il divario con un’università pubblica tocca quasi 5 mila euro.

Ci sono delle differenze anche tra Nord e Sud. Una laurea presso un’università settentrionale apre a opportunità di guadagno superiori del 4% rispetto a chi si laurea al Centro, e di circa l’9% rispetto a chi prende il titolo al sud.

Se si guardano esclusivamente le retribuzioni, dal Report emerge che è meglio laurearsi presso un politecnico al Nord, piuttosto che a una statale al Sud, ma è da tenere conto che le differenze nella media retributiva per area geografica sono influenzate sia dalla tipologia di atenei presenti sul territorio e sulla collocazione del posto di lavoro ottenuto.

Ma quali sono, quindi, le migliori università dove studiare? Ecco la classifica dei 40 atenei per livello di retribuzione media annuale per la fascia d’età 25-34 anni.