Per un corretto utilizzo dell’RSI: come avere successo?
L’Indicatore di Forza Relativa (Relative Strenght Index o RSI) è uno degli indicatori più popolari tra i trader perché è versatile e spesso offre buoni segnali.
Come indicatore di tendenza, ne indica la direzione e la forza. Questo articolo illustra come utilizzare con successo l’RSI nel trading.
L’approfondimento è a cura di TRADERS’ Magazine Italia
Introduzione
Prima di scegliere un determinato indicatore di trading, dobbiamo capire al 100% come funziona. Molti trader usano gli indicatori senza averli realmente compresi, o li usano in modo completamente sbagliato perché non si sono mai preoccupati di osservarli da vicino.
Questo porta spesso a sentire cose come “gli indicatori sono inutili” o “gli indicatori sono in ritardo rispetto al prezzo”. Tali dichiarazioni di solito testimoniano una grande ignoranza e la mancanza di volontà di conoscere i propri strumenti di trading.
Comprendere l’RSI
L’impostazione predefinita dell’RSI utilizza 14 periodi, il che significa che l’indicatore prende in considerazione le ultime 14 candele. Mette a confronto il guadagno medio e la perdita media, analizza quante delle ultime 14 candele sono state rialziste e quante ribassiste, e valuta anche la dimensione della candela.
Ad esempio, se tutte le 14 candele passate fossero state chiaramente rialziste, l’RSI mostrerebbe un valore di 100. Se le ultime 14 candele fossero state tutte chiaramente ribassiste, l’RSI mostrerebbe un valore di 0.
Nella figura 1 sono evidenziate tre diverse aree. Nella prima, vediamo una forte tendenza al ribasso con poche piccole candele doji; l’RSI è a 15, il che significa una forte tendenza al ribasso. Nel mezzo abbiamo un moderato trend rialzista con poche candele ribassiste, l’RSI ha raggiunto il livello 70. E sulla destra vediamo un movimento laterale sopra le 14 candele; l’RSI mostra 34, il che significa che qui non c’è nessuna tendenza.
Come potete vedere, spesso non avreste nemmeno bisogno dell’RSI se vi prendeste il tempo di osservare da vicino le ultime 14 candele. Tuttavia, l’indicatore è un buon strumento per ridurre i tempi di analisi e ottenere una conferma oggettiva.
Ipervenduto e ipercomprato
A questo punto arriviamo a quello che probabilmente è il più grande equivoco sugli indicatori. I termini “ipercomprato” ed “ipervenduto” sono usati quando l’RSI indica valori superiori a 70 o inferiori a 30. Con questi termini, i trader intendono che ora è più probabile un’inversione di tendenza. Tuttavia, in questo caso tale comprensione è sbagliata.
Come abbiamo visto sopra, un RSI alto indica una forte tendenza al rialzo e un RSI basso una forte tendenza al ribasso. Un trader che ora cerchi costantemente di vendere allo scoperto o acquistare contro queste forti tendenze si troverà ben presto in difficoltà. La figura 2 ne è un buon esempio. Nella prima area contrassegnata, è stata evidenziata l’ora in cui l’RSI è entrato nella regione di ipervenduto.
Come si può vedere, la tendenza al ribasso è continuata per molto tempo, e nonostante l’appiattimento iniziale, non c’è stata un’inversione di tendenza, ma il prezzo ha nuovamente raggiunto lo stato di ipervenduto e ha continuato la tendenza al ribasso. Quindi un trader che cerchi costantemente di prevedere la prossima inversione di tendenza avrà difficoltà perché le tendenze forti possono durare più a lungo del previsto.
La divergenza
Le divergenze sono il segnale preferito dell’autore quando si tratta di RSI. A differenza dei segnali di ipervenduto e ipercomprato, le divergenze possono spesso essere una buona indicazione di un’inversione di tendenza.
La divergenza, come suggerisce già il nome, è un segnale in cui prezzo e indicatore non coincidono nella loro dichiarazione, cioè divergono. Si parla, ad esempio, di divergenza quando il prezzo raggiunge un nuovo minimo durante una tendenza al ribasso, ma l’RSI non lo conferma perché non riesce a fissare un nuovo minimo. La figura 3 ne mostra un esempio.
Alla fine della tendenza al ribasso, l’RSI ha formato una divergenza e ha anche mostrato la seguente inversione di tendenza. Una divergenza nell’RSI indica in definitiva che l’ultima tendenza non era così intensa come quella precedente e pertanto ha perso forza.
Non avremmo potuto scoprirlo semplicemente analizzando i minimi, in quanto il prezzo ha inizialmente confermato la direzione di tendenza con un nuovo minimo. Tuttavia, l’RSI esamina più a fondo la forza della tendenza e può quindi rilevare anche piccole deviazioni.
Conclusione
Naturalmente, tutto dipende da come si usa l’RSI e per quali scopi lo si usa. Nel complesso, l’indicatore può essere molto utile per il trading. Con una certa esperienza nell’uso dell’RSI, nella maggior parte dei casi è possibile indovinare il valore dell’indicatore senza guardarlo.
Tuttavia, l’RSI è un indicatore che può essere utilizzato sia dai trend follower, breakout trader e trend reversal trader, che dai principianti e per analisi rapide. Inoltre, il ricorso all’RSI può migliorare il processo decisionale obiettivo.
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