L’Austria ha iniziato a vaccinare contro il Covid i bambini dai 5 agli 11 anni, pur non essendo ancora arrivata l’autorizzazione dell’Ema. L’Italia seguirà l’esempio di Vienna e farà lo stesso?
L’Austria ha iniziato a somministrare il vaccino anti-Covid anche ai bambini dai 5 agli 11 anni. Pur non essendo ancora arrivata l’autorizzazione dell’Ema. A Vienna, capitale austriaca, sono stati messi a disposizione dei più piccoli 9mila dosi che il 15 novembre sono state somministrate ai giovanissimi.
Le vaccinazioni pubbliche sono avvenute nel centro congressi Austria Center di Vienna e le prenotazioni sono andate esaurite con largo anticipo. Motivo per cui il sindaco della capitale, Michael Ludwing, ha annunciato l’apertura di altri slot per le vaccinazioni dei bambini nei prossimi giorni.
L’Ema, però, non ha ancora dato il via libera alla somministrazione dei vaccini anti-Covid agli under 12. Come è possibile, allora, che siano già partite le somministrazioni? E l’Italia potrebbe seguire l’esempio austriaco?
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A Vienna si è deciso di semplificare e ampliare le procedure già utilizzate per le vaccinazioni. In particolare l’Austria può somministrare le dosi agli under 12 seguendo il principio dell’utilizzo off label, letteralmente traducibile in ’fuori dall’etichetta’.
Una procedura che consente di somministrare un farmaco seguendo indicazioni diverse da quelle contenute nell’autorizzazione al commercio. In pratica, in questo caso, si ricorre allo stesso vaccino approvato per gli adulti estendendone l’applicazione ai bambini.
Chi può decidere di somministrare il vaccino ai bambini
Questa procedura viene solitamente seguita su decisione dei singoli operatori sanitari. I quali si prendono la responsabilità di prescrivere farmaci che in teoria sarebbero destinati a un utilizzo diverso. In questo caso, come spiega il Sole 24 Ore, sono le autorità nazionali ad aver autorizzato l’uso del farmaco e non si tratta della scelta di un operatore singolo.
L’agenzia del farmaco austriaca ha quindi seguito questo procedimento decidendo così di autorizzare il vaccino pur essendo in attesa del responso dell’Ema. Per farlo, però, si deve essere in possesso di alcune informazioni. Per esempio il fatto che il farmaco viene già utilizzato su questa fascia d’età altrove, come avviene con i bambini negli Stati Uniti.
Inoltre dall’Ema finora sono arrivate comunicazioni positive, per cui si può presumere che presto arriverà il via libera. In Austria si è deciso per il momento di somministrare ai bambini dai 5 agli 11 anni una dose di Pfizer ridotta rispetto a quella degli adulti: il dosaggio viene stabilito valutando di caso in caso e seguendo le indicazioni del medico del centro vaccinale.
La situazione Covid in Austria
Sulla decisione delle autorità austriache ha influito anche la situazione nel Paese, in cui i contagi sono altissimi. Per aumentare le vaccinazioni è già stato introdotto il lockdown per i no vax che possono uscire solamente per motivi ritenuti essenziali (acquisti di generi alimentari, spostamenti per lavoro e attività motoria).
In Austria solamente il 65% circa degli over 12 è vaccinato. Il green pass viene richiesto per accedere ai luoghi pubblici e viene rilasciato solo in caso di vaccinazione o guarigione. Non basta il tampone che, invece, è sufficiente per andare al lavoro. L’obbligo di green pass non vale per gli under 12.
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L’Italia seguirà l’esempio dell’Austria?
Da qualche giorno si ipotizza che l’Italia possa seguire l’esempio dell’Austria, almeno per quanto riguarda il lockdown per i non vaccinati. Nessuna decisione, comunque, è stata presa. Ma cosa farà sul tema della vaccinazione dei bambini?
Per il momento l’Aifa, l’Agenzia italiana del farmaco, sembra non avere alcuna intenzione di muoversi in autonomia e di autorizzare il vaccino prima del via libera dell’Ema. Probabilmente l’Italia aspetterà l’ok dell’Agenzia europea - probabilmente a fine novembre-inizio dicembre - prima di somministrare il vaccino anti-Covid ai bambini con meno di 12 anni.
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