Vaccino, è ufficiale: a settembre 400 milioni di dosi. Ma funzionerà?

Martino Grassi

22/05/2020

A settembre saranno disponibili 400 milioni dosi di vaccino per il coronavirus, ma l’azienda farmaceutica frena l’entusiasmo facendo sapere che potrebbe non essere efficace.

Vaccino, è ufficiale: a settembre 400 milioni di dosi. Ma funzionerà?

È ufficiale, da settembre saranno disponibili 400 milioni di dosi di vaccino per la COVID-19 e si chiamerà Azd1222. Ad annunciarlo è AstraZeneca che fa sapere di aver concluso i primi accordi con l’università di Oxford, che già aveva detto che l’antidoto sarebbe stato pronto in autunno.

L’azienda biofarmaceutica ha reso noto che tra pochi mesi il vaccino sarà disponibile in modo massiccio per una capacità produttiva totale pari a 1 miliardo di dosi. Le prime consegne inizieranno dopo l’estate e si sta collaborando con diversi Paesi e organizzazioni per rendere il vaccino ampiamente accessibile in tutto il mondo.

Vaccino coronavirus: 400 milioni di dosi dopo l’estate

Al fine di garantire una distribuzione equa in tutto il mondo, AstraZeneca ha avviato diverse collaborazioni con organizzazioni internazionali, tra cui Coalition for Epidemic Preparedness Innovations (Cepi), Gavi the Vaccine Alliance e l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms).

L’azienda farmaceutica inoltre “mira a concludere ulteriori accordi supportati da diverse catene di fornitura parallele, che espanderanno ulteriormente la capacità produttiva nei prossimi mesi” annunciando anche di aver ricevuto un finanziamento di un 1 miliardo di dollari dagli Stati Uniti. Il trial di produzione prevede anche uno studio clinico di fase III che coinvolgerà circa 30.000 persone, oltre che uno studio pediatrico.

Pascal Soriot, amministratore delegato di AstraZeneca si dice entusiasta del lavoro svolto finora e ringrazia “i governi degli Stati Uniti e del Regno Unito per il loro sostanziale supporto per accelerare lo sviluppo e la produzione del siero”, tuttavia permangono ancora delle criticità.

I dubbi sulla sua efficacia

Il mese scorso sono stati avviati gli studi clinici di fase I e fase II al fine di valutare la sicurezza, l’immunogenicità e l’efficacia del vaccino su oltre 1.000 volontari sani di età compresa tra i 18 e i 55 anni, tra cui anche una ragazza italiana, in diversi centri dell’Inghilterra meridionale.

Qualora i risultati dovessero essere positivi si procederà con i test di fase avanzata anche in molti altri Paesi, tuttavia la stessa AstraZeneca afferma che il vaccino potrebbe non essere efficace, ma si impegna “a portare avanti il programma e la sperimentazione clinica con velocità, e ad aumentare la produzione a rischio”.

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