Vaccino, ufficiale il rinvio di un mese per gli Over 80: l’Italia paga il ritardo nelle consegne

Antonio Cosenza

24/01/2021

Vaccino Covid, causa ritardi nelle consegne l’Italia dovrà rivedere il piano vaccinale. Rinvio di 30 giorni per gli Over 80.

Vaccino, ufficiale il rinvio di un mese per gli Over 80: l’Italia paga il ritardo nelle consegne

Il ritardo della campagna di vaccinazione è più grave di quanto ci si attendeva. Non ci sono buone notizie per l’Italia: in diretta TV a Domenica In, il viceministro alla Salute, Pierpaolo Sileri, ha spiegato quali sono le conseguenze per l’Italia per i ritardi nelle consegne da parte di Astrazeneca (che presto otterrà l’autorizzazione ma che nel frattempo ha annunciato un taglio delle dosi) e della Pfizer-BioNTech.

Il nostro Paese confidava sulla campagna di vaccinazione per il Covid per tornare alla normalità il prima possibile: il Governo sperava di far partire la fase due - con la quale ci sarebbe stato un allentamento delle restrizioni - subito dopo la primavera, arrivando a marzo con 15 milioni di italiani vaccinati. Ma non sarà così e lo ha confermato Sileri in diretta TV spiegando quali saranno le conseguenze del taglio delle dosi.

A pagarne le conseguenze saranno gli Over 80, per i quali si sperava di partire con la campagna di vaccinazione già dalla prossima settimana. Non sarà così, in quanto - causa taglio delle dosi - l’Italia andrà avanti con le sole seconde somministrazioni per coloro che sono stati vaccinati nelle scorse settimane. Ricordiamo, infatti, che per essere efficace - al 95% - il vaccino della Pfizer deve essere somministrato in due dosi a distanza di 21 giorni l’una dall’altra.

Vaccino per gli Over 80: ecco quando si parte

Molte Regioni hanno accelerato sui vaccini utilizzando gran parte delle dosi a loro disposizione. Ciò, però, ha fatto sì che con il taglio delle dosi da parte della Pfizer ci si trovasse senza le scorte necessarie per poter procedere con la seconda somministrazione.

Per questo motivo nei prossimi giorni si darà priorità alle seconde somministrazioni, in modo da evitare che il lavoro svolto in queste settimane vada perso. Ciò, però, avrà ripercussioni per gli Over 80.

Intervenuto in diretta TV a Domenica In, infatti, il viceministro alla Salute Sileri ha spiegato che la riduzione di dosi comunicata da Pfizer e AstraZeneca “farà slittare di circa quattro settimane i tempi previsti per la vaccinazione degli Over 80”. Per questi, quindi, non si partirà prima della fine di febbraio. Ancora un altro mese di dure restrizioni in quanto al momento l’impatto della campagna vaccinale è ancora insufficiente per poter far pensare ad una immunizzazione di massa.

Per quanto riguarda il resto della popolazione, quindi Over 60 e pazienti con patologie, ci sarà uno slittamento di circa sei o otto settimane. Dovremo attendere, quindi, almeno altri due mesi - ma molto probabilmente si andrà oltre aprile 2021 - affinché si possa parlare di terza fase della campagna di vaccinazione.

Sileri ha confermato che a partire dalla giornata di domani, lunedì 25 gennaio, le dosi a disposizione saranno utilizzate perlopiù per effettuare il richiamo nei tempi previsti a coloro che hanno già ricevuto la prima somministrazione, ossia personale sanitario e ospiti nelle RSA.

Il ritardo - che come ricordato da Sileri “coinvolge tutta Europa e buona parte del mondo” - potrà comunque essere colmato più avanti.

Sileri: “Obbligo delle mascherine fino in primavera”. Ma siamo sicuri?

Le dichiarazioni rilasciate a Domenica In non fanno ben sperare. Solo qualche giorno fa, infatti, lo stesso Sileri aveva dichiarato che la cancellazione dei DPI - quindi il venir meno dell’obbligo della mascherina - dipenderà dall’andamento della campagna vaccinazioni.

A tal proposito, Sileri ha dichiarato che una volta che saremo “sicuri di aver vaccinato moltissime persone” allora potremo evitare di mettere la mascherina all’aperto. Sileri ha parlato della primavera 2021, ma il ritardo nelle campagna di vaccinazione potrebbe far slittare anche questo tanto atteso appuntamento. Insomma, ancora per un po’ dovremo convivere con divieti e restrizioni.

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