I risultati del sondaggio lanciato da Money.it: per il 96% dei rispondenti sarebbe giusto vietare l’utilizzo dei social network ai minori di 16 anni come si appresta a fare l’Australia.
Vietare i social ai minori di 16 anni è giusto. Questo è il responso del sondaggio lanciato da Money.it dopo che in Australia è stata approvata dalla Camera una legge che, una volta che diventerà operativa, andrà a rappresentare un’autentica stretta in merito all’uso del web da parte dei più giovani.
Come si può vedere dai risultati del sondaggio, che ricordiamo non ha un valore scientifico ma soltanto indicativo non essendo stato realizzato a campione, per il 96% dei rispondenti sarebbe giusto anche in Italia vietare i social ai minori di 16 anni.
Un autentico plebiscito - una volta si sarebbe parlato di percentuali bulgare - che indica come anche da noi l’argomento sia molto sentito, anche se al momento dal punto di vista legislativo tutte le iniziative parlamentari in tal senso giacciono da anni a prendere polvere all’interno del proverbiale cassetto.
Il tema però è molto più complesso rispetto a quello che può apparire. In Australia social come TikTok, Facebook, Snapchat, Reddit, X e Instagram, a breve diventeranno responsabili per le mancanze riguardanti l’accesso da parte dei minori di 16 anni, con multe fino a 30 milioni di euro.
Questo però potrebbe spalancare le porte a dei social “clandestini” che potrebbero essere ben più pericolosi per i ragazzi rispetto a quelli canonici, con il vietare che spesso nella storia ha generato molte problematiche, basta vedere la storia del proibizionismo negli Stati Uniti.
I social network - come il web in generale - sono pieni di insidie sia per i grandi sia per i piccoli: anche se il risultato del sondaggio parla chiaro, forse la strada migliore sarebbe quello di spingere le piattaforme ad aumentare i propri standard di sicurezza e, al tempo stesso, promuovere nelle scuole un uso più consapevole della rete coinvolgendo anche le famiglie.
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