Marte ospitava sulla sua superficie fiumi simili al Po miliardi di anni fa. Lo svela un recente studio internazionale. È la conferma della vita sul Pianeta Rosso?
Un nuovo tassello si aggiunge alle indagini sulle forme di vita su Marte. Analizzando il terreno marziano è emerso che miliardi di anni fa il Pianeta Rosso ospitava molti grandi fiumi che nel tempo hanno creato canali e banchi di sabbia come attualmente fa il Po.
La scoperta arriva da uno studio internazionale pubblicato sulla rivista scientifica Nature Communications e guidato dai ricercatori dell’International Research School of Planetary Sciences (Irsps) dell’Università d’Annunzio di Pescara e dell’Università olandese di Utrecht.
Ma non è tutto, poiché da un altro studio è emerso che l’acqua marziana fosse salata come quella dei nostri oceani.
È la prova della vita su Marte?
Su Marte scoperti fiumi grandi come il Po
Su Marte scorrevano grandi fiumi che oggi sono probabilmente sepolti e che potrebbero essere esistiti per un periodo di tempo davvero lungo, si stima oltre 100.000 anni. È ciò che emerge da una nuova ricerca guidata da Francesco Salese, esperto di geologia planetaria, e William McMahon, dell’Università di Utrecht.
I depositi fluviali sono stati scoperti grazie alle immagini inviate a Terra dalla potente fotocamera HiRISE (High Resolution Imaging Science Experiment) a bordo del satellite Mars Reconnaissance Orbiter (Mro) della NASA. Selese ha spiegato i risultati della ricerca:
“È la prima evidenza di rocce sedimentarie esposte in falesia che mostrano canali formati da grandi fiumi attivi su Marte più di 3,7 miliardi di anni fa. Nella parete sono visibili strutture a forma di U, la più recente delle quali risale a 3,7 miliardi di anni fa, e che indicano il modo in cui il corso del fiume è cambiato nel tempo”
.
Tali sedimenti possono dare la prova che su Marte potessero esserci condizioni ambientali tali da permettere di ospitare corsi d’acqua di grande portata e “un ciclo dell’acqua in cui le precipitazioni avevano un ruolo importante”. Secondo gli studiosi, tali evidenze geologiche risultano fondamentali per cercare forme di vita sul Pianeta Rosso.
C’era vita su Marte?
Che su Marte scorresse acqua era un dato già emerso da altre ricerche. Con un altro studio pubblicato su Nature Communications e guidato dal Tokyo Institute of Tecnology ora conosciamo anche cosa contenesse l’acqua marziana.
Il team ha ottenuto questi risultati analizzando i dati mineralogici e chimici che il veicolo rover Curiosity, lanciato dalla NASA, ha inviato sulla Terra dopo aver scandagliato il terreno marziano e rintracciato sedimenti di smectite, un minerale argilloso trovato nel cratere Gale nel quale si celerebbe la composizione chimica di quest’acqua.
I risultati della ricerca suggeriscono che i sedimenti argillosi rilevati nel cratere si siano formati in presenza di acqua liquida lievemente salina e approssimativamente neutra, cioè con un pH vicino a quello degli oceani terresti. Ora, dato che gli oceani sulla Terra sono ricchi di forme di vita, sembra abbastanza probabile che l’ambiente primordiale di Marte fosse un luogo in cui la vita sarebbe potuta esistere. Ma per ora è un’ipotesi da confermare.
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