Una dipendente è risultata positivo al COVID-19 in uno dei punti vendita del Kentucky
Anche il colosso del retail Walmart costretto a fare i conti con il coronavirus.
A comunicarlo la stessa compagnia, che ha confermato un caso di positività al COVID-2019 registrato in uno dei suoi punti vendita di Cynthiana, nel Kentucky.
Tramite una nota inviata a tutti i lavoratori, Walmart ha fatto sapere che la dipendente sta ricevendo tutte le attenzioni necessarie ed è in buone condizioni, mostrando risposte ottimali alle procedure mediche alle quali è stata sottoposta.
Ha inoltre annunciato la possibilità di usufruire di un congedo d’emergenza di fronte alla circostanza.
Walmart conferma un caso di coronavirus
La dipendente del punto vendita di Cynthiana, nel Kentucky, è risultata positiva al coronavirus, ma le sue condizioni sono in miglioramento e le cure a cui è stata sottoposta si stanno rivelando efficaci.
A comunicarlo gli stessi vertici dell’azienda, a partire dal CEO John Furner, Kath McLay, CEO del Sam’s Club, e Donna Morris, Chief People Officer di Walmart.
La compagnia ha inoltre assicurato di essere in “continuo contatto” con esperti in campo medico, e la circostanza spingerà a intensificare contromisure e precauzioni, specie sul fronte pulizia.
Al momento sono circa 1.900 i casi di coronavirus registrati negli Stati Uniti, secondo quanto diffuso dalle agenzie sanitarie statali e locali, i governi e i Centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie.
In risposta all’avanzare dei contagi, il presidente degli Stati Uniti ha dichiarato lo stato di emergenza nazionale, che darà al Paese accesso a 50 miliardi di dollari per gestire tutte le necessità sanitarie e non solo.
Il momento è particolare per Walmart, che ha annunciato l’apertura di 500 nuovi punti vendita in Cina, proprio a ridosso del propagarsi dell’emergenza coronavirus.
La mossa rappresenterebbe un raddoppio della presenza della compagnia nel Paese, che a questo punto potrebbe diventare il più grande mercato di generi alimentari a livello globale entro il 2023.
Ora però l’economia cinese - la seconda maggiore al mondo - affronta un periodo di enormi sofferenze: alla prolungata guerra commerciale con gli Stati Uniti si è aggiunto l’allarme COVID-2019, che ha portato a un vero e proprio stallo della produzione.
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