WMF - We Make Future: il ruolo della tecnologia nella difesa della democrazia

Niccolò Ellena

16 Giugno 2023 - 18:30

Al WMF - We Make Future, Elena Malitskaya, Ceo di ISE Corporate Accelerator, ha spiegato qual è il ruolo della tecnologia nella difesa della democrazia in Ucraina.

WMF - We Make Future: il ruolo della tecnologia nella difesa della democrazia

In che modo la tecnologia viene adoperata nei territori di guerra? A questa domanda ha provato a rispondere Elena Malitskaya, Ceo di ISE Corporate Accelerator, durante il secondo giorno del WMF - We Make Future, fiera internazionale e festival sull’innovazione tecnologica e digitale. Il messaggio che è emerso forte e chiaro da questo intervento è: «la tecnologia serve per salvare, non per distruggere»

Il ruolo della tecnologia nella guerra in Ucraina

Nel corso del suo intervento al WMF, Malitskaya ha parlato del ruolo della tecnologia nella guerra in Ucraina e della situazione attuale. In particolare, ha affermato che «stiamo cercando di combattere per il futuro, per la nostra democrazia».

Ha poi aggiunto: «non è molto risaputo, ma in Ucraina la comunità tecnologica è molto sviluppata, soprattutto in ambito cyber. Ci sono diverse piattaforme che aiutano i cittadini a vivere in un territorio in guerra».

Anche dal punto di vista burocratico, Malitskaya ha sottolineato come attraverso i dispositivi elettronici è molto più semplice di un tempo archiviare e portare con sé documenti di coloro che intendono andare via da territori colpiti o di chi fugge dalla devastazione in modo da continuare a svolgere le proprie attività altrove.

Inoltre, la manager ha anche spiegato che grazie alla tecnologia e in particolare ai social network le persone riescono a organizzarsi e a portare avanti i loro progetti: «l’Ucraina ha 50 milioni di persone, forse ora sono diventate 40, che vivono ancora lì, continuano ad organizzarsi e a creare eventi. Spesso nei bunker, ma è anche quello un modo per andare avanti, per guardare al futuro, è un modo per capire che siamo anche responsabili di come vogliamo vedere il domani, anche in questo ‘We make future!’».

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