Il termine eutanasia significa letteralmente “buona morte” e indica l’atto, che deve essere approvato da una commissione formata da medici ed esperti, di procurare intenzionalmente e nel suo interesse la morte di una persona che ne faccia esplicita richiesta.
Queste sono le due differenze tra eutanasia e suicidio assistito come si può leggere sul sito di Vidas:
- l’eutanasia non necessita della partecipazione attiva del soggetto che ne fa richiesta, mentre il suicidio assistito sì, perché prevede che la persona malata assuma in modo indipendente il farmaco letale;
- l’eutanasia richiede un’azione diretta di un medico, che somministra un farmaco di regola per via endovenosa, mentre il suicidio assistito prevede che il ruolo del sanitario si limiti alla preparazione del farmaco che poi il paziente assumerà per conto proprio.
Nel febbraio 2022 la Corte Costituzionale ha bocciato un referendum sull’eutanasia in Italia dichiarandolo inammissibile in quanto “a seguito dell’abrogazione, ancorché parziale, della norma sull’omicidio del consenziente, cui il quesito mira, non sarebbe preservata la tutela minima costituzionalmente necessaria della vita umana, in generale, e con particolare riferimento alle persone deboli e vulnerabili”.