I mercati oggi ripartono da 4 temi importanti, che fanno da sfondo agli scambi nelle Borse mondiali. Cosa c’è da sapere da Cina, Usa e settore delle materie prime.
I mercati oggi chiudono la settimana con un andamento misto e 4 temi cruciali sotto osservazione da parte degli investitori.
In Asia, la piazza di Hong Kong guida i ribassi nella regione Asia-Pacifico, con le azioni di Alibaba crollate nelle prime negoziazioni. La maggior parte dei mercati si è raffreddata dagli aumenti di metà settimana innescati dalle speranze di un allentamento dell’inflazione negli Stati Uniti.
Gli indici cinesi Shenzhen e Shanghai, comunque, hanno archiviato la sessione sopra la parità così come il Nikkei giapponese. Il sentiment più positivo in Asia è stato sostenuto dall’apparente allentamento delle tensioni tra Stati Uniti e Cina, con la stampa cinese che ha lodato l’incontro tra il presidente Xi Jinping e il presidente Joe Biden.
A Wall Street, nella notte, il Dow Jones Industrial Average ha chiuso in ribasso; l’S&P 500 è salito dello 0,12%, e il Nasdaq Composite è aumentato dello 0,07%. Sotto i riflettori c’è sempre la Fed e la politica dei tassi: il mercato sconta tagli al costo del denaro di 98 punti base per il prossimo anno, rispetto ai 73 punti base di una settimana fa.
In questa cornice, i mercati oggi sono concentrati su 4 temi chiave.
1. Tonfo di Alibaba
Il crollo del 10% di Alibaba, il più grande calo in un anno, ha pesato sui benchmark di Hong Kong e della Cina continentale.
La società ha fatto naufragare il previsto scorporo completo del suo gruppo cloud a causa delle restrizioni statunitensi sull’esportazione di chip.
La decisione a sorpresa di Alibaba mina le ipotesi rialziste del titolo e mette a nudo le difficoltà che l’azienda deve affrontare nel convincere gli investitori della sua valutazione di 200 miliardi di dollari. Questo perché lo spin-off del cloud è stato valutato come un investimento chiave da quando il gigante dell’e-commerce ha presentato una revisione dei piani aziendali all’inizio di quest’anno.
“Alibaba Cloud è stato il fiore all’occhiello del piano di ristrutturazione”, ha affermato Rob Sanderson, analista di Loop Capital Markets. Una fine improvvisa dell’IPO dell’unità scuote un principio chiave del caso rialzista, intaccando in una certa misura la credibilità del management, ha aggiunto.
2. Prezzi petrolio sotto gli 80 dollari al barile
Sia il Brent che il greggio statunitense WTI hanno registrato un calo dei prezzi di quasi il 5% giovedì, ai minimi di quattro mesi, in una mossa che è stata attribuita a preoccupazioni economiche e di offerta, anche se le vendite tecniche probabilmente hanno avuto un loro peso.
I dealer hanno infatti sospettato che i fondi algoritmici che seguono il trend abbiano guidato la svendita speculativa, visto che con gran parte delle perdite si è verificata in una sola ora di negoziazione.
La buona notizia di questa netta diminuzione del greggio è che esso dovrebbe esercitare un’ulteriore pressione al ribasso sui prezzi al consumo in tutto il mondo e rafforzare le aspettative di un allentamento della politica monetaria il prossimo anno.
3. Walmart annuncia la deflazione
Il tema della disinflazione comincia a farsi strada: i dirigenti di Walmart hanno affermato che i costi sono ora “più sotto controllo” e per questo stavano pianificando di tagliare i prezzi per le festività natalizie.
Gli investitori azionari non sono rimasti così colpiti dall’idea di compressione dei margini e hanno fatto crollare le azioni Walmart dell’8%. Tuttavia, il messaggio è stato importante.
Il rivenditore si aspetta che alcuni dei prezzi più alti, come quelli dei beni di prima necessità, “inizino a sgonfiarsi nelle prossime settimane e mesi”.
“Negli Stati Uniti, nei mesi a venire, potremmo dover affrontare un periodo di deflazione”, ha affermato giovedì durante la conferenza sugli utili della società. “E anche se ciò metterebbe più pressione su di noi, lo accogliamo con favore, perché è meglio per i nostri clienti.”
4. Usa-Cina, quale tregua?
Dopo l’incontro tra Biden e Xi si continua a riflettere su quali siano stati davvero i risultati raggiunti.
Tregua, pace o tacito conflitto? La rivalità, in termini di competizione commerciale, sembra rimanere elevata.
Il presidente Joe Biden ha affermato che il mondo si aspetta che Stati Uniti e Cina gestiscano meglio la loro concorrenza, sostenendo un coinvolgimento prolungato degli Stati Uniti nella regione Asia-Pacifico.
Intanto, però, il deputato Mike Gallagher è emerso come uno dei critici più accesi sulla strategia cinese Usa a Capitol Hill, con ambizioni che includono il contenimento del flusso di denaro degli investitori americani in Cina. Gallagher vuole cambiare le regole su come i gestori patrimoniali come BlackRock Inc., Vanguard e altri possono investire nel dragone. I toni sono molto meno concilianti di quelli di Biden e mostrano un certo malcontento nella potenza americana sull’allentamento delle ritorsioni verso Pechino.
Da evidenziare che, come già sottolineato precedentemente, la crescente lotta tra Stati Uniti e Cina per il dominio tecnologico ha innescato una delle più sorprendenti inversioni di strategia aziendale mai viste: giovedì, Alibaba Group Holding Ltd. ha ritirato i piani di scorporo e quotazione in borsa del suo business cloud da 11 miliardi di dollari.
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