Mercati focalizzati su almeno 5 temi cruciali, che possono scuotere gli indici azionari, le obbligazioni e le valute mondiali. Cosa sta per accadere nelle Borse e a cosa fare attenzione?
I mercati inaugurano una settimana ricca di spunti per gli investitori. I temi al centro dell’attenzione nelle Borse mondiali sono almeno 5.
Tra dati economici molto attesi, come l’indice dei prezzi Usa preferito dalla Fed ed eventi politici potenzialmente esplosivi come le elezioni francesi del 30 giugno e un primo dibattito tra Trump e Biden, azioni, obbligazioni e valute possono cambiare rotta in modo repentino.
La giornata, e la settimana, dei mercati si concentra in 5 punti.
1. Tassi di interesse alti fino a quando?
Per quanto tempo ci accompagneranno i tassi elevati? I mercati obbligazionari dicono forse per sempre.
Proprio mentre cresce l’ottimismo riguardo al decollo di un rally dei titoli del Tesoro Usa, un indicatore chiave nel mercato obbligazionario lancia un segnale preoccupante. Il cosiddetto tasso neutrale dell’economia - un livello teorico nel quale i costi di finanziamento non stimolano e non rallentano la crescita - sembra essere molto più alto di quanto previsto dai politici.
Nel corso di questa settimana, i principali indicatori di inflazione della Federal Reserve potrebbero anche offrire indizi sulla probabilità che i politici continuino a deludere i rialzisti obbligazionari che scommettono su due tagli dei tassi statunitensi quest’anno.
2. Yen sotto pressione
Lo yen resta al centro dell’attenzione, oscillando vicino al livello psicologico di 160 per dollaro.
Il massimo funzionario valutario del Giappone avverte che le autorità sono pronte a intervenire nei mercati valutari 24 ore al giorno, se necessario. Lo yen è rimasto poco mosso vicino al punto debole di 160,17 fissato il 29 aprile, quando si ritiene che il Giappone sia entrato nel mercato.
Il continuo calo dello yen sta esercitando pressioni sulla Banca del Giappone affinché inasprisca la politica monetaria nonostante i dati interni frammentari. I verbali dell’ultimo incontro politico della banca centrale di lunedì hanno mostrato che si è discusso molto della riduzione degli acquisti di obbligazioni e dell’aumento dei tassi.
3. Dove va Nvidia?
Le vendite di Nvidia stanno crescendo così velocemente che Wall Street non riesce proprio a tenere il passo. Il produttore di chip è il titolo più costoso dell’indice S&P 500, con le sue azioni scambiate per circa 23 volte le vendite previste nei prossimi 12 mesi.
Ma c’è un problema con questa valutazione secondo diversi analisti, come riportato su Bloomberg: quale calcolo dovrebbero fare gli investitori per capire se le azioni sono costose o meno, nell’era del boom dell’Intelligenza Artificiale?
Parlando di difficoltà nel valutare il valore del mercato, quest’anno molti vedono poco margine di rialzo nell’indice S&P 500. Secondo l’ultimo sondaggio Bloomberg Markets Live Pulse, gli investitori sono sempre più preoccupati per le elevate valutazioni del mercato azionario statunitense.
4. Insidie politiche
Gli operatori stanno ancora una volta attenti ai crescenti rischi politici. Verso la fine di questa settimana è previsto il primo dibattito presidenziale americano tra Joe Biden e Donald Trump, mentre nel fine settimana si svolgerà il primo turno di votazioni per le elezioni legislative francesi.
In Francia, la prospettiva di un cambiamento negli equilibri di potere mette in guardia gli investitori, con banche, operatori autostradali e servizi di pubblica utilità tra i titoli più in gioco.
5. Europa contro Cina
L’Unione europea e la Cina hanno concordato di avviare colloqui sui piani del blocco per imporre tariffe sui veicoli elettrici importati dal Paese asiatico.
All’inizio di questo mese, l’Ue ha annunciato l’intenzione di imporre tasse fino al 48% sui veicoli elettrici spediti daal dragone a partire da luglio, alimentando le tensioni commerciali. L’Unione ha aperto una serie di indagini sulla Cina, citando pratiche commerciali sleali come massicci sussidi statali. Pechino ha reagito con una crescente campagna di minacce contro le merci europee.
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