Il decreto di maggio continua a farsi attendere, ma per Nicola Porro sarà un completo fallimento e dei 55 miliardi stanziati per le aziende ne arriveranno solo 4 nelle tasche degli imprenditori.
Il decreto di aprile, divenuto poi il decreto rilancio, continua ad agitare gli animi dei lavoratori e delle imprese che sperano di riuscire a trovare una boccata d’aria, almeno economica, con delle misure in grado di fornire un supporto durante la crescente crisi dovuta all’emergenza sanitaria.
I provvedimenti emanati dal Governo non sembrano però soddisfare Nicola Porro, che nel corso della sua consueta rassegna stampa in diretta sulla sua pagina Facebook attacca Palazzo Chigi sostenendo che dei 55 miliardi stanziati per le aziende, ne arriveranno solamente 4 nelle tasche degli imprenditori dal momento che le procedure per richiedere i bonus li rendono pressoché inaccessibili.
“Dei 55 miliardi ne arriveranno solo 4”
La data del tanto atteso decreto è slittatta costantemente negli ultimi giorni a causa di litigi e incomprensioni all’interno del Governo, ma a prescindere dalla sua uscita per Porro non ci sono dubbi: sarà un flop.
Tutte le “lobby e lobbine sono intervenute per fare quello che è successo sempre in questi decreti con 55 miliardi, il doppio della finanziaria, cioè le piccole marchette a quelli che contano”. Il giornalista sostiene l’idea secondo cui il decreto sarà completamente inutile per i cittadini.
Con questo decreto l’Italia poteva avere effettivamente un’opportunità per riniziare la sua ripresa nel post-emergenza, ma non può farlo “dando la mancetta di 100 o 500 euro in giro, ma mettendo il Paese nelle condizioni di poter correre”.
“L’unica cosa buona e decente di questa manovra finanziaria da 55 miliardi” continua Porro “è il fatto che hanno tolto l’IRAP in due commi” per tutte le altre manovre sono stati disposti “300 commi che non servono a niente” e rendono solo complicato e macchinoso l’accesso ai bonus. In virtù di questo gli unici soldi che riceveranno gli imprenditori, enfatizza il giornalista, sono i 4 miliardi che deriveranno dal taglio dell’Imposta Regionale sulle Attività Produttive. Per aiutare i cittadini, continua, “ci vuole buonsenso”.
“I politici se ne fregano dei cittadini”
Riportando un articolo di Repubblica, Porro afferma che ieri è stato svolto un “lungo dibattito costruttivo” per cercare di capire cosa avessero sbagliato nelle precedenti manovre, riferendosi in modo specifico alla cassa integrazione in deroga che “non ha funzionato”.
Dopo due mesi di lavoro, in cui si sarebbero dovute attuare delle migliorie al decreto per farlo funzionare, il documento è rimasto pressoché invariato e dunque continuerà a non funzionare. Porro conclude affermando che “quando prendi dei politici e dei tecnici che non sanno imparare dai loro errori appena fatti vuol dire che se ne fregano”.
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