La Commissione Europea ha chiesto ai vari Stati membri di valutare il profilo di rischio dei fornitori di 5G e limitare quelli considerati altamente rischiosi. La notizia è stata accolta con favore da Huawei, che non si è vista bloccare l’accesso al mercato della rete di quinta generazione del Vecchio Continente
Tra i rischi principali relativa alla costruzione dell’infrastruttura 5G vi è quello relativo alla sicurezza. In questo quadro, la Commissione Europea ha chiesto ai vari Stati membri di valutare il profilo di rischio dei fornitori e limitare quelli considerati altamente rischiosi.
Oltre a questo, si dovranno mettere a punto delle strategie per diversificare i distributori. Le misure chiave dovrebbero essere applicate dagli Stati entro il prossimo 30 aprile.
La Commissione ha inoltre chiesto ai vari Paesi di assicurare che gli operatori nazionali non siano dipendenti da un unico fornitore. Queste decisioni tuttavia, non sono vincolanti.
Secondo il comunicato diffuso dalla stessa Commissione Europea, le sfide derivanti dall’introduzione del 5G, creerebbero un “nuovo paradigma di sicurezza, che richiede un riesame dell’attuale quadro politico e di sicurezza applicabile al settore e al suo ecosistema ed impone agli Stati membri di adottare le necessarie misure di attenuazione”.
L’UE non blocca Huawei
Con questa decisione, Huawei non è esclusa dalla corsa al 5G all’interno del Vecchio Continente. La società cinese ha accolto con favore queste nuove linee guida: anche se ciò potrebbe limitare le attività del colosso delle telecomunicazioni all’interno dei confini europei, non si tratta di un blocco totale, come quello statunitense.
In una nota, Huawei ha dichiarato che “questo approccio imparziale e basato sui fatti nei confronti della sicurezza del 5G consente all’Europa di disporre di una rete 5G più sicura e più veloce”.
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