Non tutti i redditi percepiti nel corso del 2023 devo essere indicati nel modello 730/2024. Alcuni redditi sono esenti dalla tassazione e non concorrono alla formazione di reddito imponibile.
Nel modello 730/2024 vanno inseriti tutti i redditi? La risposta a questa domanda è no perché ci sono redditi che risultano essere esenti da tassazione e altri che sono proprio esclusi dalla dichiarazione. Nel momento in cui si compila la dichiarazione dei redditi, quindi, va presa in considerazione la tipologia di redditi posseduta per capire se gli stessi vanno inseriti oppure no.
Tralasciando i contribuenti che sono esclusi dall’obbligo di presentazione della dichiarazione, per i quali va ricordato, però, che presentando il 730 è possibile recuperare le detrazioni spettanti per oneri sostenuti o chiedere rimborsi relativi a crediti o a eccedenze di versamenti che derivano dalle dichiarazioni degli anni precedenti, o anche da acconti versati per il 2023, in questo articolo andremo a vedere quali redditi non vanno dichiarati nel modello 730/2024.
Pensioni esenti dall’Irpef
Alcune pensioni sono esenti dall’Irpef e non è quindi necessario dichiararle, ovvero:
- pensioni corrisposte ai cittadini italiani divenuti invalidi e ai congiunti dei cittadini italiani, se deceduti;
- indennità di accompagnamento;
- pensioni ai cittadini italiani, stranieri, e apolidi, divenuti invalidi nell’adempimento del loro dovere o a seguito di atti terroristici o di criminalità organizzata;
- rendite Inail;
- pensioni sociali;
- indennità di mobilità;
- assegno di maternità per le donne non lavoratrici;
- maggiorazione sociale dei trattamenti pensionistici prevista dall’articolo 1 della Legge n. 544/1988;
- pensioni tabellari, sia quelle spettanti per menomazioni durante il servizio di leva, sia quelle corrisposte ai carabinieri ausiliari e a coloro che assolvono il servizio di leva nella Polizia di Stato, nel corpo della Guardia di Finanza, nel corpo dei Vigili del Fuoco e ai militari volontari, se la menomazione che ha dato luogo alla pensione è stata contratta durante e in dipendenza del servizio di leva. Sono escluse in generale le pensioni di guerra.
Redditi esenti dalla dichiarazione nel modello 730/2024
Attraverso la dichiarazione dei redditi, che si tratti del 730 o del modello Redditi Persone Fisiche, i cittadini indicano all’Amministrazione finanziaria quali sono stati i redditi percepiti e le imposte da pagare.
Tuttavia ci sono delle tipologie di reddito che sfuggono a questo obbligo per questo non necessitano di essere dichiarate. Alcuni di questi redditi sono:
- i dividendi netti percepiti e derivanti dal possesso di partecipazioni non qualificate in società di capitali, poiché dovrebbero essere soggetti a ritenuta alla fonte a titolo di imposta;
- interessi bancari, anche loro soggetti a ritenuta alla fonte;
- assegno di invalidità per ciechi civili e sordi;
- assegno di mantenimento dei figli, ma non quello del coniuge;
- alcune borse di studio che non vengono assimilate al lavoro dipendente, che vanno altrimenti indicate all’interno del quadro C del modello 730 o nel quadro RC del modello Redditi.
Trattamento di fine rapporto
Il trattamento di fine rapporto e le somme percepite una tantum a seguito della cessazione del lavoro dipendente, poiché sono assoggettati alla tassazione separata, così come avviene anche per le indennità di preavviso, le somme attribuite per un patto di non concorrenza, a seguito di provvedimenti dell’autorità giudiziaria o di transazioni relative alla risoluzione del rapporto di lavoro. In questi casi infatti la tassazione separata viene già comunicata all’Agenzia da parte del datore di lavoro.
Redditi da associazione sportiva dilettantistica
I redditi da associazione sportiva dilettantistica nel caso in cui non eccedano la soglia prevista dalla legge, poiché le somme necessarie per arrivare a tale cifra o non concorrono alla formazione del reddito, oppure sono coperte da ritenuta a titolo d’imposta.
Per tali tipologie reddituali è previsto che:
- i primi 10.000 euro percepiti non concorrono alla formazione del reddito e, quindi, sono esentati dalla tassazione;
- su ulteriori 20.658,28 è operata ritenuta a titolo di imposta al 23%;
In pratica per questa tipologia di redditi vanno indicate nella dichiarazione dei redditi solo le somme che eccedono i 20.658,28 euro, poiché fino a quella soglia questi redditi non concorrono alla formazione di reddito imponibile o sono coperti da ritenuta a titolo di imposta.
Retribuzioni non percepite
Le retribuzioni non percepite, non devono venire indicate neanche nel caso in cui fossero presenti all’interno della Certificazione Unica, stesso discorso per le indennità di preavviso e le somme incassate per il patto di non concorrenza a patto che non siano state erogate entro il 12 gennaio dell’anno di imposta successivo. Per queste somme, infatti, vale il principio di cassa e devono essere tassate nell’anno di imposta in cui sono state realmente percepite.
Assegni di collaborazione Università
Gli assegni per la collaborazione ad attività di ricerca conferiti dalle università, dagli osservatori astronomici, astrofisici e vesuviano, e anche dagli enti pubblici e dalle istituzioni di ricerca non vanno indicati nella dichiarazione dei redditi.
Canoni di locazione non percepiti
I canoni di locazione immobile abitativo non percepiti o non riscossi purché vi sia stata una convalida di sfratto per morosità del conduttore/inquilino, non devono essere inseriti nel 730/2024.
Prestazioni occasionali
Questa tipologia di reddito non è soggetta a tassazione nel caso il contribuente ha percepito, da questa forma di collaborazione, redditi che non eccedono i 4.800 euro e solo nel caso nell’anno di imposta non siano stati percepiti altri redditi. Solo in questo caso queste somme non devono essere inserite nella dichiarazione dei redditi.
In caso contrario vanno inseriti all’interno della dichiarazione. Si può comunque presentare lo stesso la dichiarazione per recuperare la ritenuta subita.
Per quel che riguarda la gestione previdenziale l’iscrizione alla gestione separata Inps diventa obbligatoria nel momento in cui il reddito annuo derivante dalle attività in questione supera i 5.000 euro.
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