Il colosso AB Inbev vuole assorbire la concorrenza: Sabmiller ora vale 92,4 miliardi di euro. Ecco chi sono i signori della birra e cosa significherebbe questa acquisizione.
AB Inbev, primo produttore mondiale di birra, ha dichiarato questa mattina di aver alzato il tiro sulla concorrenza: l’intento di acquisire Sabmiller è davvero forte e l’offerta è lievitata fino alla cifra astronomica di 92,4 miliardi di euro.
Prima d’ora AB Inbev aveva effettuato già altre due proposte al suo principale competitor, rispettivamente per un valore pari a 38 e 40 sterline ad azione, ma entrambe le volte si è vista chiudere la porta con un secco “no”.
I signori della birra: chi sono?
Il colosso della birra AB Inbev nasce dalla fusione tra l’azienda belga InBev e l’americana Anheuser-Busch e comprende marchi tra i più venduti nel mondo, come Budweiser, Corona, Leffe, Stella Artois, Franziskaner e decine di altri nomi altisonanti.
Sabmiller è un altro gigante, secondo per produzione mondiale di birra soltanto ad AB Inbev. Ha la sua sede principale a Londra e detiene un numero elevatissimo di marchi commerciali, tra i quali anche quelli “italiani” di Peroni e Nastro Azzurro.
Una sfida al rialzo
Le prime due offerte a Sabmiller erano state rivolte in forma privata. La divulgazione delle prime indiscrezioni riguardo le intenzioni di AB Inbev hanno fatto impennare le azioni dell’azienda britannica, ma a quanto pare le generose offerte non sono state sufficienti. La terza ed ultima offerta di 42,5 sterline ad azione corrisponde ad una somma totale di 68,2 miliardi di sterline, pari a 92,4 miliardi di euro.
Carlos Brito, CEO di AB Inbev, ha dichiarato:
Crediamo che la combinazione delle due società costruirebbe il primo gruppo della birra veramente globale.
E in effetti la concorrenza ad un gruppo così grande sarebbe minore di quanto si possa pensare. Si attende ora con grande interesse la risposta ad un’offerta così allettante. Per adesso si conosce solamente il parere del principale azionista di Sabmiller, vale a dire Altria Group, che accoglierebbe con favore l’acquisizione in quanto “creerebbe significativo valore per gli azionisti di Sabmiller”.
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