Confermato lo strappo tra Luigi Di Maio e il Movimento 5 Stelle, con il ministro pronto a cambiare assetto per chi deciderà di seguirlo.
Luigi Di Maio ha detto addio al Movimento 5 Stelle. Questo è la grande novità dell’ultim’ora con l’ex capo politico dei pentastellati che, dopo la rottura dei giorni scorsi con Giuseppe Conte e Beppe Grillo, si è dimostrato pronto a dare vita a un proprio gruppo alla Camera. Non un partito personale, sottolinea Di Maio, ma un percorso nuovo fatto di verità.
Luigi Di Maio, una volta uscito dal Movimento 5 Stelle, porterà con sé un seguito corposo. Il drappello di 50-60 deputati sarebbe infatti pronto a seguirlo in questa nuova avventura.
Quella che si è consumata è la seconda scissione per il Movimento 5 Stelle, dopo quella dello scorso anno dei “ribelli” di Alternativa che si sono tirati fuori a causa dell’appoggio dei grillini al governo Draghi.
Anche questa volta è proprio Mario Draghi il casus belli della separazione, con Di Maio che si è opposto alla richiesta di Conte di un nuovo passaggio parlamentare sulla fornitura di armi all’Ucraina, una opzione questa da sempre scartata dal presidente del Consiglio in virtù del precedente voto favorevole del Parlamento lo scorso marzo.
Da quanto si apprende, sarebbero circa 50 i deputati pronti a staccarsi dai 5 Stelle per dare vita al nuovo gruppo alla Camera guidato da Luigi Di Maio. Una rottura che arriva proprio nel momento in cui la maggioranza ha votato favorevolmente una risoluzione in vista dell’impegno di Draghi nel prossimo Consiglio europeo.
Di Maio lascia il Movimento 5 Stelle
Luigi Di Maio negli scorsi anni è stato considerato come una sorta di golden boy dei pentastellati, visto che è stato capace di guidare il Movimento 5 Stelle all’exploit delle elezioni politiche del 2018. Da quando si è dimesso da capo politico qualcosa però si è rotto, con il ministro che negli ultimi tempi si è come arroccato alla Farnesina in aperto contrasto con la linea di Giuseppe Conte specie dopo le polemiche del voto per il Quirinale.
La notizia che una cinquantina di deputati a lui fedeli starebbero raccogliendo le firme a Montecitorio per dare vita a un nuovo gruppo parlamentare alla Camera, ma la stessa cosa potrebbe accadere pure al Senato dove i senatori dimaiani sarebbero una decina, segna l’epilogo di questo sodalizio iniziato nel 2013.
L’uscita di questa mattina di Beppe Grillo contro una proroga al vincolo del doppio mandato potrebbe aver accelerato la separazione, ma anche la difficile intesa nella maggioranza sulla risoluzione Ucraina di certo ha avuto il suo peso in questa decisione.
L’annuncio ufficiale dell’addio di Luigi Di Maio al Movimento 5 Stelle è arrivato nel pomeriggio. L’ex capo politico del M5S ha sottolineato come la decisione sia stata sofferta, ma è servita a porre fine alle ambiguità che lasciano spazio a populismi e odio. Di Maio ha poi confermato di voler proseguire con lealtà e impegno nella collaborazione con il governo Draghi, anche con un gruppo diverso dal M5S, e che l’esperienza gli darà modo di affrontare questo nuovo percorso con più maturità.
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