Addio ai negoziati: come si potrà evitare adesso una terza guerra mondiale?

Alessandro Cipolla

18/05/2022

Le chance di una soluzione diplomatica in Ucraina ormai sono pari allo zero: la Russia dice che non permetterà lo scoppio di una terza guerra mondiale, ma l’epilogo all’orizzonte sembra catastrofico.

Addio ai negoziati: come si potrà evitare adesso una terza guerra mondiale?

«La Russia non permetterà che scoppi la terza guerra mondiale, ma è in grado di dare una risposta immediata e molto potente in caso di attacco». Parole queste affidate alla agenzia Tass da parte di Dmitry Medvedev, il vicepresidente del Consiglio di sicurezza della Federazione russa.

Questo invece è stato il tweet di Mykhailo Podolyak, capo negoziatore di Kiev al tavolo con la Russia: «Mosca comprende solo il linguaggio della forza. Il dialogo per loro è debolezza. Il miglior negoziatore è un nuovo pacchetto di armi e sanzioni».

Poi c’è stato il post su Telegram da parte del presidente della commissione Esteri della Duma Leonid Slutsky, un altro partecipante ai colloqui tra Ucraina e Russia: «Se saranno dimostrati i loro (del battaglione Azov ndr) mostruosi crimini contro l’umanità, ribadisco la mia proposta per fare una eccezione alla moratoria alla pena di morte in Russia che consenta a un tribunale di considerare la possibilità della pena di morte».

Infine c’è stata la telefonata di oltre un’ora tra Emmanuel Macron e Volodymyr Zelensky al termine della quale il presidente francese, uno dei leader più attivi da quando è scoppiata la guerra per arrivare a un accordo di pace, si è limitato soltanto a confermare che Parigi si impegnerà a inviare più armi all’Ucraina.

Il risultato è che il tavolo diplomatico ormai è fermo da settimane, ma la cosa più preoccupante è che al momento non sembrerebbe esserci tra le parti la minima volontà di farlo ripartire.

Ecco, leggendo le agenzie più battute delle scorse ore, una domanda sorge spontanea: se questi sono i toni e i pensieri di alcuni dei principali attori in causa, come sarà possibile evitare che l’operazione speciale iniziata dalla Russia quasi tre mesi fa possa degenerare in una terza guerra mondiale?

Lo spettro di una terza guerra mondiale

Dallo scorso 24 febbraio sono due gli spauracchi agitati sia a Occidente sia a Oriente: guerra nucleare e terza guerra mondiale. Purtroppo mai come adesso questi catastrofici scenari sembrerebbero essere tristemente verificabili.

Se chi è incaricato di portare avanti i colloqui pensa che il miglior negoziato sia l’invio di armi o che bisognerebbe condannare a morte dei prigionieri di guerra che si sono arresi, allora una tregua non sembrerebbe essere nemmeno all’orizzonte.

Il sentore è che l’idea di poter ottenere una vittoria militare sul campo, sia ormai da entrambe le parti non più un mero strumento di propaganda, ma una autentica convinzione.

Resta da capire come possa l’Ucraina sconfiggere militarmente la Russia che ha nei suoi magazzini 6.000 armi nucleari di cui oltre mille già pronte all’uso. Al tempo stesso, Mosca al momento non sembrerebbe essere in grado di piegare la resistenza ucraina senza dover ricorrere al suo armamentario più distruttivo.

Particolari questi che forse sfuggono a chi Oltreoceano prevede, se non auspica in alcuni casi, una guerra lunga nella speranza così di poter logorare il potere di Vladimir Putin e spezzare l’asse sino-russo.

Come ha detto Silvio Berlusconi alla prima occasione in cui ha parlato senza la mordacchia dei comunicati ufficiali, la pace è lontana anche perché «non abbiamo signori leader nel mondo, non li abbiamo in Europa».

La speranza è che di fronte al disastro di una possibile terza guerra mondiale, magari anche nucleare per non farsi mancare nulla, questi leader di cartone possano svegliarsi e iniziare a lavorare concretamente per arrivare a un immediato cessate il fuoco, a meno che non vogliano continuare a camminare su questo sottilissimo filo che ci separa dall’abisso.

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