Oggi sarà una giornata particolarmente calda sul fronte dei market movers. Durante la mattinata il focus sarà sul Pil della Germanie e quello dell’Eurozona. Per quanto riguarda gli Usa, attenzione alle letture sul PPI e sul mercato del lavoro a stelle e strisce
Come si vede dal nostro calendario economico, l’agenda macro di oggi sarà focalizzata sulle rilevazioni del Pil tedesco e dell’Eurozona (preliminare) relativo al quarto trimestre del 2018. Oltreoceano focus sul PPI statunitense di gennaio e sulle nuove richieste dei sussidi di disoccupazione relative alla scorsa settimana.
Germania: si avvicina lo spettro della recessione tecnica
Alle ore 8:00 l’Ufficio federale delle statistiche tedesco renderà note le letture sul prodotto interno lordo della Germania degli ultimi tre mesi dello scorso anno.
Pil destagionalizzato Germania dal 2009. Fonte: Bloomberg
Gli analisti censiti da Bloomberg si attendono un dato destagionalizzato in miglioramento allo 0,1% contro il -0,2% del terzo trimestre 2018. Nella precedente lettura, l’indicatore si era attestato ai livelli più bassi dal marzo 2013.
Se la crescita di questo aggregato dovesse registrare anche per l’ultimo trimestre 2018 una lettura in calo, la Germania entrerebbe in recessione tecnica. La rilevazione stagionalizzata annuale invece è stimata in contrazione allo 0,8% sull’1,1% del penultimo trimestre del 2018.
Gli esperti prevedono una flessione anche per il Pil annualizzatto WDA, che dovrebbe segnare un progresso dello 0,7% contro l’1,1% del terzo trimestre dello scorso anno.
Pil annualizzato Germania (WDA) dal 2009. Fonte: Bloomberg
Nell’ultima rilevazione, la crescita tedesca ha raggiunto i valori più bassi dalla rilevazione di settembre 2014. Se le stime degli esperti dovessero incontrare le letture effettive, come è successo spesso nel corso del 2018, il dato si porterebbe ai livelli più bassi dal settembre 2013.
Ciò non farebbe altro che confermare il rallentamento economico degli Stati d’Europa, che con particolare riferimento a partire da inizio 2018, non riescono a crescere in maniera sostenuta.
Anche l’Eurozona alla prova del Pil
In Eurozona, le informazioni sul Pil destagionalizzato degli ultimi tre mesi del 2018 (preliminari) sono attese per le ore 11:00. Gli analisti non si attendono variazioni né sul dato su base trimestrale, previsto allo 0,2%, né su quello annuale, stimato all’1,2%.
Andamento Pil destagionalizzato dell’Eurozona dal 2009. Fonte: Bloomberg
Relativamente al Pil destagionalizzato a/a, si osserva come dopo una fase di crescita proseguita dal 2013, l’indicatore abbia iniziato un deterioramento che allo scorso settembre lo ha portato ai minimi dal quarto trimestre del 2013. Nell’ultimo periodo poi, le attese degli esperti sono state confermate al rilascio del dato effettivo.
Usa: PPI, nuove richieste dei sussidi di disoccupazione e vendite al dettaglio sotto la lente
Negli Stati Uniti le attenzioni degli operatori saranno catalizzate dalle letture della domanda finale del PPI di gennaio, che dovrebbe segnalare un progresso dello 0,1% contro il -0,2% di dicembre 2018.
Andamento domanda finale PPI in Usa dal 2009. Fonte: Bloomberg
Gli analisti censiti da Bloomberg vedono in contrazione al 2,5% il dato annualizzato, che si trova a fare i conti con un 2,5% del dicembre scorso. Nell’ultimo mese del 2018, questo indicatore è giunto ai minimi dal dicembre 2017. Se le aspettative degli esperti dovessero risultare corrette, il dato andrebbe sui livelli più bassi da metà 2017.
Per quanto riguarda l’indice dei prezzi alla produzione esclusi i generi alimentari e l’energia di gennaio, si dovrebbe verificare un avanzamento allo 0,1% contro i -0,2% di dicembre 2018. Anche in questo caso la lettura su base annuale è attesa in flessione al 2,7% per il primo mese del 2019. La rilevazione si dovrà confrontare con il 2,8% di dicembre 2018.
Verranno poi rilasciate le letture sulle richieste dei sussidi di disoccupazione dal 9 febbraio 2019: gli analisti censiti da Bloomberg si attendono un dato in diminuzione a 225 mila unità, rispetto alle precedenti 234 mila.
Stime in aumento per le richieste continue della disoccupazione relative alla settimana del 2 febbraio. Le attese sono per un dato a 1.740 mila unità sulla precedente rilevazione di 1.736 mila unità.
L’ultima lettura della giornata è quella sulle vendite al dettaglio anticipate di dicembre, attese in diminuzione allo 0,1% contro lo 0,2% di novembre 2018.
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