Super-batteri “degli incubi”: è allarme negli Stati Uniti. Il contagio? Può avvenire in ospedale. Se gli antibiotici non funzioneranno più contro le infezioni, come ci cureremo?
I super-batteri immuni agli antibiotici minacciano gli Stati Uniti e allarmano l’Europa. Nella maggior parte dei casi le infezioni resistenti alle cure sono legate all’assistenza sanitaria e si contraggono in ospedale.
È la fine dell’era degli antibiotici? Come cureremo le infezioni in futuro? Ecco cosa sappiamo finora dei super-batteri “degli incubi”.
I microrganismi resistenti anche agli antibiotici di ultima generazione allarmano l’Oms da anni, ma il primo caso di “batterio degli incubi” avvenuto recentemente in Pennsylvania torna a far preoccupare gli scienziati.
L’allarme del batterio invincibile è stato lanciato dagli esperti del Dipartimento alla Difesa Usa, che hanno individuato la specie di escherichia coli nelle urine di una donna della Pennsylvania. Si tratta del primo caso in Usa di un agente patogeno con il gene Mcr-1, che permette ai batteri di diventare invincibili.
Questo germe, spiegano gli scienziati, può arrivare a uccidere il 50% della popolazione che ne viene contagiata. Inutile dire che a nulla servono gli antibiotici di ultima generazione: anche le medicine più potenti a base di penicillina sono inefficaci contro i “batteri degli incubi” e gli esperti stimano che entro il 2050 provocheranno milioni di morti.
Super-batterio escherichia coli: come si cura?
Il batterio trovato nelle urine della donna americana appartiene alla specie escherichia coli, normalmente presente nel colon e principale responsabile di infezioni urinarie. Quando questo batterio causa un’infezione la cura è affidata agli antibiotici, che nella maggior parte dei casi la eliminano senza problemi.
Le cose, però, si complicano nel caso dei “super-batteri” perché questi, proprio a causa dell’uso eccessivo di antibiotici, sono resistenti a trimetoprim, sulfametossazolo, ciprofloxacina, nitrofurantoina e persino al colistin, attualmente l’antibiotico più efficace sul mercato per questo tipo di infezione.
La razza letale di escherichia coli, che tra l’altro è stata individuata anche in Europa, “sta mostrando che la strada di impiego degli antibiotici può essere arrivata quasi alla fine. È una situazione in cui non abbiamo nulla da offrire a pazienti in reparti intensivi o con semplici infezioni urinarie” ha detto in un’intervista ai media statunitensi Thomas Friedman, direttore dei Centers for Disease Control and Prevention (Cdc).
Allarme super-batteri letali per comuni malattie
Forse non tutti lo sanno, ma l’escherichia coli invincibile individuato in Pennsylvania non è l’unico super-batterio minaccioso capace di resistere alle cure antibiotiche. Negli ultimi anni, infatti, non solo in America ma anche in Cina e in Europa, sono state scoperte diverse “razze” di batteri potenzialmente mortali.
Ad esempio, alcuni ceppi di stafilococco - molto diffuso e solitamente innocuo - si trasformano in MRSA (Staphylococcus aureus resistente alla meticillina) e rendono inefficace qualsiasi antibiotico. Si stima che ogni anno, solo negli Stati Uniti, circa 23mila persone muoiono per malattie dovute a batteri piuttosto comuni come la polmonite.
Contagio da super-batteri: attenzione agli ospedali
Ma qual è la causa dell’infezione da super-batterio invincibile? Dove può avvenire il contagio?
Il rapporto del Dipartimento della Difesa non ha reso note le condizioni della donna americana portatrice del batterio, ma gli esperti dei Cdc stanno indagando sulle modalità in cui la paziente avrebbe contratto il microrganismo. Tra le possibilità messe in conto c’è anche quella di una recente ospedalizzazione.
Negli ospedali, infatti, ci si può anche ammalare. Ogni anno in Europa ci sono più di 4 milioni di pazienti colpiti da infezioni legate all’assistenza sanitaria: di questi ne muoiono quasi 150mila. Le infezioni più frequenti? Le polmoniti, le infezioni post-chirurgiche, quelle urinarie e gastrointestinali.
E l’Italia non è esclusa da questo fenomeno. Il nostro Paese è quello in cui la multi-resistenza agli antibiotici è fonte di grande preoccupazione per i medici. Le soluzioni in questi casi sono poche, e poche sono le chance di trovare antibiotici più potenti nel prossimo futuro. Il motivo sostanziale è che le case farmaceutiche investono maggiormente sulle cure per lunghi periodi e non su molecole attive per brevi cicli come appunto gli antibiotici.
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