I tweet di Elon Musk e la stretta normativa cinese hanno fiaccato il crypto-mercato, ma alcune Altcoin continuano a scambiare su livelli sensibilmente più alti rispetto ad inizio 2021.
Quali sono le 3 criptovalute che hanno guadagnato di più nel 2021, nonostante il fluttuare delle quotazioni delle criptovalute? No, non c’è il Bitcoin, che tra le giravolte di Elon Musk e i ban e le regolamentazioni cinesi si è ritrovato invero a cedere buona parte degli incassi dei primi due trimestri dell’anno, e scambia ora a +36,8% su base year-to-date.
Si tratta piuttosto del Dogecoin, di Cardano e di XRP di Ripple, Altcoin che hanno sì risentito del maxi-pullback del BTC, ma che come la formica della favola di Esopo possono contare sul tesoretto messo da parte con la raffica di rialzi del primo scorcio dell’anno.
1. Dogecoin, +6300%
Per il trono non c’è partita: il Dogecoin, da inizio anno, ha centrato un +6300%, passando da 0,005 agli attuali 0,32 dollari. Social token balzato agli onori delle cronache grazie ai tweet di Elon Musk, negli ultimi mesi ha aperto la strada ad altre crypto a tema canino come Shiba Inu e Akita Inu, altresì note come meme coin.
Certo, i fasti di maggio – quando il Doge scambiava a 0,68 dollari – sono lontani, ma la crypto rimane stabilmente nella top-4 delle Altcoin a maggiore capitalizzazione di mercato.
2. Cardano, +811%
Nei radar degli investitori a caccia di maxi-profitti finisce anche Cardano, top performer nel mese nero del Bitcoin con un +24%, sufficiente a mettere la freccia sul Dogecoin. La crypto, creata nel 2015 da un pool di ingegneri, matematici ed esperti di crittografia, scambia a 1,55 dollari, +811% da inizio anno.
Anche in questo caso il pullback dai massimi storici di maggio non è stato però indifferente: -32,6%.
3. Ripple, +273%
Chiude XRP della fintech USA Ripple. Un andamento del tutto particolare quello della crypto, rimasta invischiata nella causa tra Ripple e la SEC relativa alla presunta violazione delle norme che vietano la vendita di titoli non registrati da parte della fintech.
Bagarre legale che aveva prima fatto precipitare la quotazione di XRP, scesa a minimi record ad inizio 2021, e poi premiato la difesa di Ripple, con la divisa digitale che ad aprile si era arrampicata sui massimi di 1,89 dollari. Oggi il prezzo di cartellino è sensibilmente più basso, 0,86 dollari, ma vale comunque un +273% su base year-to-date.
© RIPRODUZIONE RISERVATA