Amazon ha barato? Chi accusa Bezos e perché

Giorgia Bonamoneta

18 Ottobre 2021 - 21:12

Jeff Bezos ha mentito al Congresso degli Stati Uniti lo scorso 2020? Amazon è stato accusato di barare sulla produzione e sul posizionamento dei propri prodotti sul sito.

Amazon ha barato? Chi accusa Bezos e perché

È giunta anche in Italia la notizia della convocazione al Congresso, risalente all’anno scorso, dei più noti magnati della tecnologia: Jee Bezos (Amazon), Mark Zuckerberg (Facebook), Sundar Pichai (Google) e Tim Cook (Apple). In quella sede Bezos avrebbe dichiarato che Amazon non bara sulla produzione dei propri prodotti e sul loro posizionamento sul sito.

A distanza di un anno però la verità appare diversa. Amazon è finita sotto indagine negli Stati Uniti, in Europa e in India per concorrenza sleale.

I portavoce di Amazon negano tanto le accuse, che definiscono costruire ad hoc dai media, quanto la menzogna di Jeff Bezos al Congresso. Chi lo accusa però è stato chiaro: “Vi incoraggiamo caldamente a sfruttare questa opportunità per correggere le dichiarazioni e fornire al Comitato risposte adeguate”.

Amazon copia e ruba i prodotti di altri?

Le accuse rivolte ad Amazon sono gravi, soprattutto perché il padre della piattaforma di e-commerce ha giurato davanti al Congresso di dire la verità in merito.

Di cosa stiamo parlando? Amazon è accusato di copiare i prodotti di venditori di terza parte e di favore i marchi di Amazon rispetto a altri rivenditori. Di “prove” in rete, ma anche direttamente su Amazon.com, ce ne sono a centinaia. Secondo le indagini di The Markup quasi tutti e 600 i prodotti a marchio Amazon sono in realtà la copia di altri.

Nel corso degli anni sono stati diversi i produttori che hanno fatto notare questa pratica scorretta. Un’indagine di Reuters, pubblicata la scorsa settimana, ha portato ulteriori prove di come gli sviluppatori di Amazon sfruttino i dati di vendita dei negozi di terze parti per mettere sulla piattaforma prodotti considerati già validi, ma a un prezzo più basso.

Amazon e la concorrenza sleale

Anche solo a parole era scontato immaginare che Amazon mettesse ai primi posti i propri prodotti. Chi non ha mai cercato su Amazon un prodotto e non si è visto proporre tra i primi tre risultati uno dello stesso marchio dell’e-commerce?

Questa è la seconda grave accusa mossa contro Jeff Bezos e la sua azienda: “concorrenza sleale”. Inoltre sembra che il posizionamento di Amazon sia una pubblicità ingannevole, perché prodotti con meno recensioni positive si trovano sopra ad altri considerati dagli acquirenti migliori.

Secondo il capo della Federal Trade Commission, Lina Khan, le implicazioni sono problematiche. A stabilirlo è il reato sulla concorrenza sleale, descritta in due Leggi Antitrust, che secondo l’accusa Amazon avrebbe violato.

Chi accusa Jeff Bezos di aver mentito al Congresso?

Jeff Bezos era già stato chiamato a rispondere di queste accuse al Congresso degli Stati Uniti lo scorso anno, ma aveva negato qualsiasi implicazione, spiegando che le regole di Amazon impedivano proprio questo genere di danni ai rivenditori terzi.

La bugia però non è passata inosservata ai media che hanno iniziato approfondite indagini e che oggi supportano i legislatori David Cicilline, Pramila Jayapal e Matt Gaetz contro Amazon.

La lettera inviata dai legislatori al nuovo CEO di Amazon, Andy Jassy, vuole spingere Amazon ad ammettere di aver mentito al Congresso, ma dall’altra parte si è alzato un muro a difesa di Bezos.

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