Amazon incrementa gli utili, ma la società non paga tasse sul reddito grazie agli sgravi fiscali e ai crediti d’imposta
Amazon non paga neanche un centesimo di tasse federali sul reddito, ma riceve dal governo degli Stati Uniti centinaia di milioni di dollari in sgravi fiscali e rimborsi d’imposta.
Nel 2018, il colosso tecnologico ha ottenuto un credito d’imposta pari a 129 milioni di dollari. Numeri più o meno simili si registrano nel 2017. Neanche i profitti da capogiro, conseguiti nel corso dell’ultimo biennio, hanno permesso di invertire la rotta: si parla di 11,2 miliardi di dollari di utili solo nel 2018 contro i 5,6 miliardi dell’esercizio precedente.
Amazon triplica il profitto, ma continua ad essere aiutata dai contribuenti USA
Negli ultimi due anni, Amazon ha triplicato gli utili registrando nel 2018 un +11,2 miliardi di dollari; nonostante ciò la società di e-commerce gode di un’aliquota federale di circa il -1%.
Niente di illecito, certo, ma una beffa se si pensa che il 20% delle famiglie più povere degli Stati Uniti paga un tasso di imposta pari all’1,5%. L’aliquota legale è del 21% sul reddito.
Tuttavia la regolamentazione fiscale degli Stati Uniti lo permette. Offre infatti la possibilità alle aziende in perdita di ridurre il proprio reddito imponibile futuro.
Escamotage utilizzato anche da Amazon che, in passato, ha accumulato miliardi di perdite. Tre miliardi di dollari sono andati in fumo nei suoi primi otto anni di vita, come azienda pubblica, mentre la sua perdita più recente è stata di 241 milioni di dollari nel 2014.
I conti in tasca al colosso di Jeff Bezos li fa l’Institute on Taxation and Economic Policy, un think tank progressista che ha voluto diffondere il proprio rapporto nelle stesse ore in cui la notizia della fuga da New York continua ad alimentare polemiche.
Sono in molti a disapprovare il dietro front di Amazon sul progetto di una seconda sede nella Grande Mela. Marcia indietro annunciata dopo gli attacchi dei democratici. Molti esponenti politici locali si sono scagliati contro la decisione di concedere al gigante tecnologico 3 miliardi di agevolazioni fiscali per l’insediamento.
I detrattori hanno aspramente criticato la scelta di aiutare la compagnia che, negli ultimi tre mesi ha incassato utili per tre milioni di dollari, con i soldi dei contribuenti americani.
Da record anche la trimestrale di Amazon.
“Amazon paga tutte le tasse richieste”, il commento della società statunitense che mette un punto alla diatriba.
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