Anpal viene commissariata con il decreto Sostegni bis in vigore e il presidente Parisi licenziato e sostituito da un direttore, ma prima ancora da un commissario straordinario. Cosa succede a Navigator e reddito di cittadinanza?
L’Anpal viene commissariata con il decreto Sostegni bis in vigore. La norma licenzia Mimmo Parisi come presidente dell’Agenzia Nazionale Politiche Attive del Lavoro che viene sostituito da un direttore e rafforza il ruolo del ministero del Lavoro. Prima ancora viene nominato un commissario straordinario. Ma cosa succede a reddito di cittadinanza e Navigator?
Una domanda lecita dal momento che Mimmo Parisi era stato chiamato nel 2019 dall’allora ministro del Lavoro Luigi Di Maio a dirigere l’Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro e gestire reddito di cittadinanza e Navigator.
Una gestione di Anpal quella di Parisi che è stata ampiamente criticata, anche e soprattutto per i Navigator, e ora, dopo due anni, la presidenza viene commissariata. Lo stesso presidente, quando il decreto Sostegni bis è stato approvato, ha inviato una email ai suoi dipendenti congedandosi.
Con il decreto Sostegni bis si rivede la struttura di Anpal, il ruolo di Anpal Servizi e l’Agenzia viene commissariata in attesa delle nuove nomine e della definizione delle nuove regole. Vediamo cosa cambia.
Anpal commissariata: la strategia di Orlando
Parisi è stato licenziato dall’Anpal che viene ufficialmente commissariata. La strategia di Orlando per ridefinire le politiche attive del lavoro si va a concretizzare a partire dal decreto Sostegni bis in vigore.
In particolare il processo di ridefinizione dell’Anpal si divide in diversi passaggi:
- commissariamento dell’Agenzia;
- nomina di un nuovo direttore al posto del presidente;
- per le politiche attive verrebbe creata una divisione specifica nel ministero del Lavoro presso il quale vengono riportate le funzioni di indirizzo e coordinamento nell’ottica di una riorganizzazione del dicastero di via Veneto.
Il decreto Sostegni bis prevede una fase intermedia per adeguare lo statuto di Anpal che deve avvenire entro 45 giorni dall’entrata in vigore del provvedimento. Viene pertanto nominato un commissario straordinario per la decadenza automatica di Parisi. Il direttore generale e il CdA vengono nominati entro 60 giorni dall’entrata in vigore del decreto. Il decreto apporta delle sostanziali modifiche al decreto 14 settembre 2015, n. 150 “Disposizioni per il riordino della normativa in materia di servizi per il lavoro e di politiche attive, ai sensi dell’articolo 1, comma 3, della legge 10 dicembre 2014, n. 183.”
La sostituzione della figura del presidente di Anpal con quella del direttore determinerebbe che lo stesso andrebbe a rispondere direttamente al ministro del Lavoro, il cui potere pertanto verrebbe rafforzato. Il ministero assume di fatti il controllo di Anpal Servizi che quindi non farà capo solo ad Anpal, ma anche a via Veneto.
Nel decreto Sostegni bis si legge:
“Il Ministero del lavoro e delle politiche sociali esercita in via esclusiva la vigilanza e impartisce indirizzi di carattere generale su ANPAL servizi Spa, che opera quale società in house del Ministero medesimo e dell’ANPAL. Ai fini dell’esercizio del controllo analogo, di cui all’articolo 2, comma 1, lettera c) , del decreto legislativo 19 agosto 2016, n. 175, il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, sentita l’ANPAL, provvede: a definire con apposite direttive priorità ed obiettivi della società, approvare le linee generali di organizzazione interna e, d’intesa con il Ministro dell’economia e delle finanze, lo statuto; individuare con proprio decreto gli atti di gestione ordinaria e straordinaria della società che, ai fini della loro efficacia e validità, dovranno formare oggetto di preventiva approvazione ministeriale. Lo statuto è corrispondentemente adeguato entro sessanta giorni dalla data di cui al primo periodo.”
Intanto Parisi, alla notizia del commissariamento di Anpal e del suo licenziamento era rimasto spiazzato e aveva dichiarato a Repubblica di non esserne stato informato direttamente.
Lo stesso presidente ritiene che tuttavia si tratti solo di “una valutazione politica. C’è una disfunzione nella governance di Anpal, un cortocircuito tra Regioni, ministero e Agenzia che da tempo segnalo. Ma ho le mani legate. Diciamola tutta: a Parisi non gli hanno fatto toccare palla, questa la verità. Eppure ho fatto tanto. Ho anche assunto i precari”.
Il cortocircuito di cui parla Parisi è lo stesso, più volte segnalato, che ha reso difficile anche il lavoro dei Navigator per i beneficiari del reddito di cittadinanza, ma ora che succede?
Cosa succede a Navigator e reddito di cittadinanza?
La fine di Parisi, il commissariamento di Anpal e l’accentramento di alcune funzioni per le politiche attive nelle mani del ministro del Lavoro porterebbe a pensare come incerto il futuro di Navigator e reddito di cittadinanza. La risposta alla domanda iniziale è che non succederà nulla: il reddito di cittadinanza resterà dov’è (salvo successive riforme che il governo vorrà apportare indipendentemente dal commissariamento dell’Agenzia) e i Navigator anche, almeno fino a fine anno.
Per i Navigator in verità qualcosa potrebbe cambiare laddove a gestire la questione della stabilizzazione dei precari potrebbe essere direttamente il ministero.
Qualcosa però potrebbe cambiare anche in meglio per i Navigator con una revisione generale delle Politiche attive e di cui da tempo si è discusso. Commissariare Anpal e in un certo senso ridimensionarla potrebbe anche portare a risolvere il conflitto tra Regioni e l’Agenzia stessa per creare una maggiore sinergia agevolando così il lavoro dei Navigator.
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