Ansaldo Sts perde i vertici aziendali e si appresta ad un nuovo Cda: dopo che la giapponese Hitachi va oltre il 50%, ora il controllo sembra essere nelle sue mani.
Ansaldo Sts vede le dimissioni rassegnate, durante la giornata di ieri, da parte del presidente del consiglio di amministrazione, del vice presidente nonché amministratore delegato e del direttore generale, provocando l’intera caduta del Cda, ormai privo della maggioranza.
Le dimissioni avvengono a pochi giorni dall’operazione effettuata da parte di Hitachi, con la quale la società giapponese è arrivata a possedere oltre il 50% delle azioni di Ansaldo Sts, dopo le notizie di inizio anno che hanno visto l’espandersi della società italiana.
Le azioni Ansaldo Sts intanto virano al ribasso nelle ultime giornate, dopo l’impennata avuta nel giorno dell’intervento di Hitachi. Attualmente quotano 10,520 euro, in leggero calo dopo l’apertura dei mercati di oggi.
Ansaldo Sts: dimissioni dei vertici, decade il Cda
Durante la giornata di ieri, 30 marzo, è giunta una notizia che era da alcuni giorni nell’aria. Dopo le dimissioni di alcuni consiglieri sembravano ormai prossime le rassegnazioni anche da parte dei vertici societari.
Alistair Dormer, Karen Boswell e Stefano Siragusa hanno quindi rassegnato le dimissioni dai loro ruoli, rispettivamente, di presidente del consiglio di amministrazione, vice presidente e amministratore delegato e direttore generale.
Sarà Stefano Siragusa, tuttavia, a tenere le redini di Ansaldo Sts fino alla prossima assemblea, prevista per il 13 maggio.
Ansaldo Sts sotto il controllo di Hitachi
Lo scorso 23 marzo la multinazionale giapponese Hitachi ha accresciuto la propria partecipazione in Ansaldo Sts oltre l’importante soglia del 50%.
In possesso già del 46,48% delle azioni della società italiana di trasporti, acquisite in gran parte da Finmeccanica, Hitachi proprio la scorsa settimana aveva fatto un’offerta ad un gruppo di azionisti privati, che rappresentavano circa il 5% di Ansaldo Sts, accordandosi per l’acquisto delle azioni da loro possedute.
Con l’offerta di 10,5 euro ad azione, Hitachi si è quindi assicurata di accrescere la propria quota di partecipazione oltre il 50%, mettendosi così al riparo da eventuali offerte che potevano minacciare il ruolo di protagonista al quale il colosso giapponese mirava.
Gli eventi di ieri potrebbero così essere strettamente legati alla recente entrata a gamba tesa di Hitachi in Ansaldo Sts, con una relativa intenzione di aggiornare la compagine societaria e le persone che dal prossimo 13 maggio guideranno le sorti della società italiana.
Azioni Ansaldo Sts in calo dopo il boom post-Hitachi
L’intervento di Hitachi della scorsa settimana è stato accolto positivamente dal mercato, che ha visto le azioni Ansaldo Sts balzare da 9,9 a oltre 10,8 euro, stravolgendo l’andamento piuttosto lineare che il titolo aveva tenuto fino a poco prima.
Come osservabile dal grafico, l’impennata ha portato il prezzo della azioni Ansaldo Sts oltre la soglia psicologica dei 10 euro, che aveva rappresentato nelle ultime settimane un punto di stazionarietà difficile da lasciarsi alle spalle.
Il titolo negli ultimi giorni sta ritracciando parte di questa scalata, cercando di riportare verso la normalità l’ATR e l’RSI, oscillatori che ancora segnano valori molto alti, frutto dell’anomalia registrata.
La futura assemblea del 13 maggio e il modo nel quale Hitachi segnerà il prossimo futuro di Ansaldo Sts rappresenteranno con pochi dubbi le basi per un mantenimento dell’attuale livello di prezzo o per un ritorno al di sotto di quota 10 euro.
Le reazioni riscontrate la scorsa settimana sembrano tuttavia suggerire ottimismo in vista del ruolo sempre più centrale che la multinazionale giapponese ha intenzione di ricoprire.
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