Anticipo TFR/TFS dipendenti pubblici: come e dove farne richiesta

Simone Micocci

19 Dicembre 2018 - 13:07

Ci sono diverse soluzioni di prestito per i dipendenti pubblici che una volta cessato il servizio vogliono ricevere il TFR/TFS in anticipo senza aspettare i tempi di liquidazione dell’Inps.

Anticipo TFR/TFS dipendenti pubblici: come e dove farne richiesta

Per i dipendenti pubblici la normativa in merito al pagamento del TFS (trattamento di fine servizio) e TFR (trattamento di fine rapporto) è differente da quella dei dipendenti privati.

Ad esempio, per il pagamento del TFR gli statali devono aspettare molto di più rispetto ai dipendenti nel settore privato; a seconda della motivazione che ha portato allo scioglimento del rapporto di lavoro, infatti, il dipendente pubblico può attendere anche 27 mesi per ricevere la liquidazione.

Inoltre, i dipendenti pubblici non possono richiedere l’anticipo del TFR, lo strumento a disposizione degli altri lavoratori i quali in determinate condizioni (spese sanitarie per terapie e interventi straordinari, acquisto prima casa per sé e per i figli, spese da sostenere nei periodi di fruizione dei congedi facoltativi) possono ricevere fino al 70% della liquidazione maturata fino a quel momento.

Ai dipendenti pubblici non è consentito chiedere l’anticipo del TFR, dal momento che questo è accantonato figurativamente ed è liquidato dopo la cessazione dal servizio (rispettando i tempi previsti per il pagamento).

È bene sapere però che ci sono diversi istituti di credito che offrono al dipendente pubblico la possibilità di ottenere il loro TFR in anticipo; si tratta a tutti gli effetti di un prestito erogato dalla banca o dalla finanziaria alla quale vi rivolgete, con il TFR/TFS che funge a titolo di garanzia. Così come per ogni prestito, però, anche in questo caso sulla restituzione delle somme ricevute come “anticipo del TFR o del TFS” bisogna applicare i relativi interessi.

TFR in anticipo per i dipendenti pubblici: le migliori offerte

Fatte le dovute premesse, bisogna capire se per i dipendenti pubblici chiedere l’anticipo del TFR è conveniente oppure no. Come anticipato, infatti, lo statale rivolgendosi ad un istituto di credito non ottiene direttamente il TFR maturato, bensì un prestito che a sua volta dovrà rimborsare.

Sulla quota capitale ricevuta con il finanziamento, quindi, si applicano i relativi interessi, con un tasso variabile a seconda dell’istituto di credito al quale ci si rivolge.

Ad offrire questa possibilità ai dipendenti pubblici, ad esempio, è la Signor Prestito S.p.A.

Tuttavia, è bene precisare che questo strumento si rivolge solamente a chi sta per andare in pensione (o anche a chi è già pensionato), il quale può richiedere che il TFR o TFS gli venga corrisposto subito (entro 15 giorni dalla richiesta) senza aspettare i tempi di liquidazione dell’Inps.

Questo strumento ha indubbiamente dei vantaggi:

  • il dipendente pubblico in caso di necessità può ottenere fino al 100% del proprio TFS;
  • non bisogna pagare delle rate, visto che l’istituto di credito viene rimborsato direttamente dall’Inps.

Un altro istituto di credito con cui è possibile richiedere l’anticipo del TFR/TFS è Figenpa, il quale si rivolge a qualsiasi pensionato (anche del pubblico impiego) che abbia maturato una liquidazione. Per avviare la pratica di richiesta di finanziamento - che prevede un TAN massimo dell’8% e nessuna spesa di istruttoria - è sufficiente presentare il certificato del TFR/TFS uso cessione.

Abbiamo poi ViviBanca; anche questo istituto offre un servizio dedicato ai pensionati pubblici i quali possono liquidare gli anni di servizio in un’unica soluzione e - soprattutto - in anticipo rispetto alle scadenze previste dall’Inps. Anche in questo caso del rimborso degli interessi (tasso fisso al 6% per tutta la durata del prestito) se ne occupa direttamente la banca; l’importo massimo erogabile a titolo di anticipo del TFR, però, non può essere superiore al 90% dell’importo maturato.

Per andare incontro ai lavoratori del pubblico impiego andati in pensione, invece, Igea Banca ha realizzato il servizio Igea-TFS, un finanziamento con cui è possibile ricevere in anticipo fino al 95% del valore del TFS maturato con l’ente pensionistico di riferimento. Così come nelle suddette soluzioni, Igea Banca anticipa così al pensionato le somme del TFS/TFR, mentre il rimborso delle rate verrà effettuato direttamente dall’Inps alle scadenze previste.

Concludiamo con l’anticipo del TFS proposto da IBL Banca, per un importo massimo del 300.000€. Si può chiedere però fino al 95% della liquidazione. Il tasso è fisso, mentre non ci sono spese di istruttoria.

Chiedere il TFR/TFS in anticipo conviene?

Come abbiamo appena visto solamente una volta cessato il rapporto di lavoro si può richiedere, rivolgendosi ad un istituto di credito che lo prevede, la liquidazione in anticipo del TFR/TFS.

Non si può invece richiedere l’anticipo mentre si è ancora in servizio, neppure in caso di necessità come invece avviene per i dipendenti privati; in tal caso, però, vi è comunque la possibilità di chiedere un prestito con la cessione del quinto.

Ma torniamo a parlare della possibilità di chiedere in anticipo il pagamento del TFR senza dover aspettare i tempi di liquidazione previsti dall’Inps. Ovviamente ogni soluzione tra quelle a disposizione prevede dei tassi di interesse: quindi c’è un costo da pagare per il dipendente.

Di conseguenza, quando possibile, vi consigliamo di aspettare che l’Inps paghi il TFR/TFS maturato così da non dovervi farvi carico degli interessi; se invece ne avete assoluta necessità, potete rivolgervi ad uno dei suddetti istituti, preferendo quello che vi offre il tasso di interesse più basso e la soluzione di rimborso del prestito a voi più conveniente.

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