Banche nel mirino dell’Antitrust UE. La Direzione generale della Concorrenza dell’Unione Europea ha aperto un’inchiesta su quattro istituti di credito che avrebbero posto in essere pratiche vietate sul mercato obbligazionario.
Quattro banche avrebbero formato un cartello sul trading delle obbligazioni SSA (Supra-Sovereign, Sovereign, Agency) denominate in dollari. L’accusa arriva dalla Direzione generale della Concorrenza dell’Unione Europea.
Le pratiche sarebbero state compiute tra il 2009 e il 2015. Le banche coinvolte, delle quali non sono state, almeno in via ufficiale, diffusi i nomi, potrebbero incorrere in multe fino al 10% del giro d’affari complessivo.
Queste le banche coinvolte
Interpellata, Deutsche Bank ha detto di aver cooperato con le autorità e di non attendersi una sanzione finanziaria. Disponibile a collaborare anche il Credit Suisse mentre il Credit Agricole ha rivelato di aver ricevuto una comunicazione in merito. Stando ai rumor, il quarto istituto coinvolto sarebbe Bank of America Merrill Lynch.
Secondo quanto riporta la nota della Commissione, le condotte vietate sarebbero state poste in essere da alcuni trader delle quattro banche coinvolte, non si tratterebbe di una pratica generalmente messa in atto tra i trader degli istituti.
“Le indagini della Commissione riguardano condotte poste in essere da alcuni trader delle quattro banche, non necessariamente queste pratiche anti-concorrenziali sono state poste in essere dai tutti i trader”, riporta al nota della Commissione guidata da Margrethe Vestager.
Scambio di informazioni tramite chat
“La Commissione è preoccupata dal fatto che, in differenti periodi tra il 2009 e il 2015, le quattro banche si sono scambiate informazioni sensibili dal punto di vista commerciale e hanno coordinato i prezzi in relazione ad obbligazioni denominate in dollari sopranazionali, sovrane ed emesse da agenzie governative”.
Nella maggior parte dei casi i contatti, riporta l’antitrust, sarebbero avvenuti tramite chat.
“Se la view preliminare della Commissione dovesse essere confermata, si tratterebbe di comportamenti in violazione delle regole europee che proibiscono pratiche anti-competitive”.
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