Il governo starebbe studiando una possibile estensione della platea dei beneficiari dell’assegno di povertà 2016. Ecco le possibili novità.
Possibili novità in vista per quanto riguarda l’assegno di povertà 2016 (Sia).
Il governo, infatti, starebbe studiando un disegno di legge che mira ad ampliare la platea degli aventi diritto all’assegno di povertà 2016.
Ma che cos’è l’assegno di povertà 2016 (detto anche Sia, ossia sostegno all’inclusione attiva)? Quali sono le novità che potrebbero essere introdotte per il 2016?
Vediamolo di seguito.
Assegno di povertà 2016 (Sia): che cos’è e come funziona?
Il Sia (ossia il sostegno all’inclusione attiva) meglio conosciuto con il nome di assegno di povertà è una forma di reddito minimo garantito ai cittadini che vivono sotto al livello della soglia di povertà.
La misura è stata elaborata alla fine del 2013 da una commissione di studiosi a cui ha partecipato anche l’attuale presidente dell’Inps Tito Boeri, ed è stata introdotta in via sperimentale a partire dal 2014 nelle città italiane con più di 250mila abitanti.
Il Sia, o assegno di povertà, è destinato quindi a quei cittadini che rispettano i requisiti di reddito previsti, ossia vivono al di sotto della soglia di povertà: tale soglia viene stabilita ogni anno dall’Istat sulla base di diversi elementi quali il numero di componenti del nucleo familiare e la zona di residenza.
Oltre all’erogazione di un importo a sostegno dei beneficiari che può arrivare fino a 400 euro al mese, tale misura prevede che gli stessi siano tenuti a partecipare a programmi di inclusione sociale volti al reinserimento nel mondo del lavoro e al miglioramento della condizione economica.
Assegno di povertà 2016: chi ne può beneficiare? Requisiti
Per quanto riguarda i beneficiari dell’assegno di povertà 2016, possono fare domanda le famiglie con un reddito Isee che risulti inferiore a 3 mila euro.
Il governo starebbe tuttavia pensando a un’estensione della platea dei beneficiari del sussidio: estendere la possibilità di accedere a questo aiuto economico sembrerebbe essere un’urgenza in base alle cifre divulgate dall’Istat. In base alle statistiche, infatti, sarebbero 4,1 milioni gli italiani che vivono in condizioni di povertà assoluta, ossia che si trovano nell’impossibilità di acquistare beni e servizi essenziali.
Il problema, però, rimane quello delle coperture economiche che non sarebbe sufficiente ad accogliere le domande di tutti gli aventi diritto. Il governo sta quindi pensando di privilegiare le famiglie con minori a carico.
Maggiori informazioni a riguardo si avranno giovedì quando dovrebbe essere approvato il disegno di legge insieme al piano per la tutela dei diritti delle partite IVA, mediante l’approvazione dello Statuto dei lavoratori autonomi.
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