Assegno disoccupazione: nuovi requisiti e regole con il Jobs Act

Anna Maria D’Andrea

5 Ottobre 2016 - 16:16

Novità introdotte nel Jobs Act per l’assegno di disoccupazione. Quali sono quindi i nuovi requisiti e le regole per il riconoscimento e il mantenimento dello status di disoccupazione?

Assegno disoccupazione: nuovi requisiti e regole con il Jobs Act

Novità sull’assegno di disoccupazione introdotte dai decreti correttivi del Jobs Act. Le ultime modifiche al Jobs Act cambiano i requisiti e le regole per poter richiedere e mantenere lo status di disoccupazione e per poter essere ammessi ai programmi di politica attiva dei Centri per l’Impiego.

Obbligo di accettare offerte di lavoro congrue, assenza di reddito da lavoro autonomo o dipendente e partecipazione ai programmi di ricollocazione dei Cpi: queste le disposizioni per l’assegno di disoccupazione contenute e modificate dai decreti correttivi al Jobs Act.

Riceverà l’assegno di disoccupazione Naspi il lavoratore disoccupato senza alcuna forma di reddito, fatta esclusione di un massimo di 3.000 euro ricevuti tramite voucher lavoro accessorio. Il Jobs Act stabilisce quindi la revoca dell’assegno di disoccupazione nel caso di rifiuto dell’offerta congrua di lavoro.

Il Jobs Act modificato dagli ultimi decreti correttivi prevede la revoca della disoccupazione anche nei casi di lavoro subordinato di durata superiore a 6 mesi e con la percezione di reddito da lavoro dipendente fino ad 8.000 euro e fino a 4.800 euro per lavoro autonomo.

La domanda di disoccupazione deve essere presentata per via telematica e la Did, la dichiarazione di disponibilità al lavoro deve essere presentata in sede al Centro per l’Impiego del proprio territorio.

Vediamo nel dettaglio cosa cambia con le novità Jobs Act sull’assegno di disoccupazione e come ottenere la Naspi con le nuove regole e requisiti.

Jobs Act: nuove regole disoccupazione e Naspi

Con il decreto correttivo del Jobs Act cambiano le regole per ottenere lo status di disoccupazione e quindi la Naspi. Nello specifico, si attendevano modifiche a riguardo del limite di reddito da lavoro autonomo o dipendente per poter accedere ai servizi di politica attiva e al riconoscimento del sussidio Naspi. Lo status di disoccupazione, come confermato dalle disposizioni inserite nel nuovo testo del Jobs Act, non è riconosciuto ai lavoratori con reddito dipendente fino ad 8.000 euro e di lavoro autonomo fino a 4.800 euro. Inoltre, nel testo del Jobs Act si conferma la decadenza dallo status di disoccupazione a fronte di rapporto di lavoro subordinato fino a 6 mesi di durata.

Oltre a questo, nel nuovo testo del Jobs Act si stabilisce che lo status di disoccupazione venga revocato nel caso di mancata accettazione di offerte di lavoro congrue. La Naspi e gli interventi di politica attiva previsti per il reinserimento lavorativo vengono quindi revocati non più soltanto nei casi di assenza alle iniziative dei Cpi, per i quali verranno stanziati ulteriori fondi, ma anche se si rifiuta un’offerta di lavoro aderente al proprio percorso professionale e alle proprie aspettative.

Disoccupazione: tutte le novità Jobs Act

Nel nuovo testo del Jobs Act quindi sono state confermate alcune disposizioni che stringono le maglie per richiedere non solo le prestazioni a sostegno del reddito ma anche la possibilità di rientrare nei piani di ricollocamento e professionalizzazione messi a disposizione dai Centri per l’Impiego.

Il Jobs Act quindi prevede che per richiedere la disoccupazione e la Did, la dichiarazione di disponibilità al lavoro che attiva i percorsi di reinserimento lavorativo, non bisogna aver percepito alcuna forma di reddito da lavoro per l’anno in corso. Vengono quindi esclusi coloro che hanno percepito redditi da lavoro dipendente fino ad 8.000 euro, con contratti di lavoro di durata superiore ai 6 mesi, o da lavoro autonomo fino a 4.800 euro.

Secondo il testo del Jobs Act pronto ad essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale, lo status di disoccupazione viene riconosciuto a coloro che rilasciano la dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro (Did). La Did rilasciata in via telematica tramite il sistema informativo unitario delle politiche del lavoro costituisce la dichiarazione di disponibilità a partecipare ai percorsi di politica attiva.

Disoccupazione Jobs Act: le regole per evitare la revoca

Nei nuovi decreti del Jobs Act vengono specificate inoltre le regole per evitare la revoca del sussidio Naspi di disoccupazione e dei programmi di reinserimento in capo ai Centri per l’Impiego.

La domanda di disoccupazione dovrà essere confermata prendendo contatto direttamente con il proprio Cpi, il quale dovrà sottoscrivere con il lavoratore che ha presentato domanda di Naspi un patto di servizio personalizzato, per definire le misure di politica attiva adatte al profilo professionale del lavoratore.
La presenza del lavoratore ai programmi del Cpi è indispensabile per poter conservare lo status di disoccupazione: dopo tre assenze ingiustificate viene revocata la Naspi da parte dell’Insp e il programma di reinserimento lavorativo si annulla.
Inoltre, è prevista la revoca dello status di disoccupazione se si rifiuta un’offerta di lavoro congrua.

La partecipazione a questi programmi di reinserimento è però possibile soltanto per i lavoratori privi di qualsiasi forma di reddito, fatta esclusione per quelli percepiti tramite lavoro accessorio retribuito con i voucher Inps fino a 3.000 euro annuali.

Se entro 4 mesi il lavoratore non riesce ad essere reinserito nel mondo del lavoro, il titolare di Naspi può richiedere il rilascio dell’assegno di ricollocazione al Cpi e un’assistenza intensiva per la ricerca di nuovo lavoro anche da parte di operatori privati accreditati.

Quello che ancora non è stato specificato dai decreti correttivi del Jobs Act è cosa si intende per offerta congrua di lavoro: si attende infatti un ulteriore decreto che stabilisca i criteri per la definizione di offerta congrua e l’individuazione dei livelli essenziali delle prestazioni da garantire su tutto il territorio nazionale, tenuto conto che ai Cpi è attualmente affidata gran parte del lavoro in termini di ricollocazione e conservazione dello status di disoccupazione.

Probabilmente ulteriori integrazioni sono previste prima della presentazione e dell’approvazione della Legge di Stabilità 2017. Attualmente, il Jobs Act e le disposizioni per contrastare la disoccupazione presentano ancora molte incertezze.

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