Al netto del flusso straordinario generato da Poste Italiane a febbraio la raccolta del risparmio gestito italiano è leggermente negativa nel primo trimestre. Fondi Pir in rosso con i ritardi sui decreti attuativi delle nuove norme. I dettagli
I numeri diffusi da Assogestioni mettono in luce la fiacchezza mostrata nel primo trimestre 2019 dal risparmio gestito italiano.
Nei primi tre mesi infatti la raccolta del settore è praticamente ferma, mentre va in negativo quella dei 72 fondi Pir promossi in Italia da 33 gestori. Nel dettaglio, il primo trimestre 2019 si è chiuso con un passivo netto di 2,2 milioni di euro per i fondi Pir compliant, una variazione che fa contrasto con i flussi positivi per 162,7 milioni riscontrati nel quarto trimestre 2018 (comunque in rallentamento rispetto al terzo trimestre dello stesso anno).
La mappa Assogestioni: raccolta netta a zero al netto di Poste Italiane
Fonte: Assogestioni
I dati contenuti nella consueta Mappa trimestrale del risparmio gestito in Italia mettono in evidenza che nel primo trimestre dell’anno la raccolta netta dei fondi aperti registra un saldo vicino alla parità (-0,4 miliardi di euro).
Includendo il segmento dei mandati, nel trimestre il sistema registra flussi complessivi in entrata per oltre 55 miliardi di euro, in buona parte generati dall’ingresso nel perimetro del risparmio gestito di circa 53 miliardi di euro per effetto di un’operazione di carattere straordinario del gruppo Poste Italiane e consistente nel conferimento alla SGR di gruppo di un mandato istituzionale per la gestione del patrimonio di BancoPosta (Risparmio gestito: Poste Italiane salva la raccolta di febbraio).
Le preferenze dei sottoscrittori si sono rivolte verso i prodotti obbligazionari (+2,2 miliardi), i monetari (+1,4 miliardi) e i bilanciati (+567 milioni). Grazie all’effetto combinato dei flussi e della gestione, il patrimonio gestito dall’industria raggiunge un nuovo record storico a 2.161 miliardi di euro.
Fondi Pir, semaforo rosso: cosa ha pesato?
La mappa trimestrale Assogestioni scende nei dettagli sui fondi Pir. Al 31 marzo il numero dei prodotti Pir compliant è rimasto invariato a 72 per un patrimonio promosso di 18,78 miliardi di euro.
In particolare, nei primi tre mesi dell’anno, i fondi di nuova istituzione hanno registrato flussi netti in entrata per 1,5 milioni (122,7 milioni nel quarto trimestre 2018), mentre da quelli pre-esistenti sono usciti deflussi netti per 3,8 milioni (da +40,1 milioni dei tre mesi precedenti).
Cosa ha pesato sulla raccolta Pir?
Secondo gli esperti vicini al settore a pesare sulla raccolta dei fondi Pir in questa prima frazione del 2019 è stata l’attesa per l’approvazione dei decreti attuativi della riforma del comparto inserita nella legge di Bilancio. I decreti sono arrivati in Gazzetta Ufficiale solo il 7 maggio scorso, pertanto i potenziali effetti non hanno portato beneficio alla raccolta del primo trimestre.
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