La data di domani si configura come l’appuntamento cruciale per sciogliere l’intricata questione della riforma della buona scuola che negli ultimi giorni ha subito ripensamenti e marce indietro: ecco le ultime novità su assunzioni dei precari e scatti di anzianità
In vista del Consiglio dei Ministri convocato per domani sono molti i fronti di intervento su cui si lavora per correggere, integrare e rivedere la controversa riforma della buona scuola. Dopo che una settimana fa il premier Matteo Renzi aveva chiesto di trasformare quello che sarebbe dovuto essere un decreto legge in un disegno di legge che, per sua natura, prevederà dei tempi di attuazione e di discussione più lunghi, è stato avviato un lungo lavoro di riscrittura per dare forma definitiva alle nuove misure.
Ecco quali sono le maggiori novità relative all’assunzione dei precari del mondo della scuola, agli scatti di anzianità e agli incentivi determinati in base al merito degli insegnanti.
Assunzioni Precari della scuola
In seguito alla riunione tenutasi ieri tra il premier Renzi e i parlamentari del PD il numero delle assunzioni dei precari della scuola dovrebbe subire una consistente riduzione: dalla cifra iniziale che viaggiava intorno a quota 150000 si dovrebbe passare a un numero di poco superiore ai 100000 stabilizzati. Si tratta di precari del mondo della scuola che dovrebbero essere immessi in ruolo nel giro di due anni. Entro questo bacino rimane il nodo dei 50000 precari che dovrebbero essere assunti a Settembre 2015, per questi lavoratori i parlamentari del PD hanno richiesto l’adozione di un decreto legge ad hoc mentre il premier Renzi punterebbe a inserire anche questo punto della riforma all’interno del disegno di legge, convinto che anche con i tempi allungati della discussione parlamentare, si possa riuscire a realizzare la prima trance di assunzioni entro il prossimo Settembre.
L’assunzione di tutti gli altri precari, prevista nel piano della buona scuola dovrebbe avvenire dopo l’approvazione della Legge vera e propria anche se, nell’ipotesi, molto verosimile, che il Parlamento non riuscisse a licenziare la norma entro Settebre, rimane comunque possibile la strada del decreto d’urgenza per immettere i precari in ruolo.
Scatti di anzianità
Sembra certo che il governo abbia fatto definitivamente marcia indietro sulla questione degli scatti di anzianità che non verranno modificati. Gli scatti di anzianità raggiunti dagli insegnanti di ruolo non saranno, quindi, soggetti a revisione e non saranno previste modifiche al reddito futuro degli insegnanti già assunti in via definitiva. La misura è stata particolarmente apprezzata da sindacati e docenti già immessi in ruolo.
Chiamata diretta
Tra le misure che hanno ricevuto minore apprezzamento dai sindacati vi è invece, quella della chiamata diretta dei professori da parte dei presidi. Tale possibilità dovrebbe essere prevista, almeno in una prima fase di attuazione della riforma della scuola, solo per i docenti che fanno parte dell’organico funzionale (o dell’autonomia) e dovrebbe essere commisurata sia alla progettazione didattiva di ogni singola scuola, sia alle necessità di ampliamento dell’offerta formativa dei singoli istituti; gli insegnanti che potranno essere soggetti alla chiamata diretta saranno quelli già assunti e inseriti in un albo distrettuale.
Premiazione del merito
In questo caso il nodo ancora da sciogliere è quello delle coperture: servono risorse aggiuntive, non è ancora chiaro se queste risorse saranno già individuate nel disegno di legge o verranno precisate successivamente.
Paritarie
Altro nodo da sciogliere è quello delle scuole paritarie Dovrebbe essere confermata, in tal senso, l’agevolazione prevista per chi decide di iscrivere i propri figli alle scuole paritarie materne e elementari mentre non dovrebbero essere previsti sussidi nel caso dell’iscrizione a scuole superiori paritarie.
© RIPRODUZIONE RISERVATA