Nell’industria della moda si apriranno quasi 50.000 opportunità di lavoro entro i prossimi 3 anni. Ma c’è un problema: l’offerta formativa è carente, e trovare le figure competenti è difficilissimo.
Lavorare nella moda è un sogno di tantissimi ragazzi, e le opportunità professionali nel settore non mancano, soprattutto in Italia, patria del fashion e del lusso.
L’industria del fashion (tessile-abbigliamento-calzature-design-lusso) è una delle più in salute dell’intero paese, e uno dei settori che assume di più. Da qui al 2022 il Made in Italy avrà bisogno di 48mila nuove leve, ma mancano i giovani da inserire nelle aziende del settore tessile-abbigliamento. Un terzo degli addetti al settore è difficile da reperire a causa dell’offerta formativa carente.
Il dato allarmante è emerso è emerso dallo studio Sistema Moda Italia-Confindustria. L’indagine è stata condotta presso 500 aziende, in merito ai fabbisogni professionali e alla coerenza degli attuali programmi didattici con la domanda di mercato. Quello del Smi è un vero e proprio appello.
Made in Italy: 50.000 nuove assunzioni nei prossimi 3 anni
Le aziende del cosiddetto Tac (tessile, abbigliamento pelli e calzature) sono alla ricerca di 50mila nuovi dipendenti da inserire in organico entro il 2022 per portare avanti il Made in Italy, sempre più richiesto sul mercato.
Il Made in Italy tessile è alla continua ricerca di giovani diplomati o laureati in possesso di competenze tecnologiche e conoscenze approfondite dei materiali, dei processi e dei mercati. Ma c’è anche bisogno di figure manageriali in grado di rispondere alle sfide continue e di gestire i ritmi di un settore in perenne movimento e trasformazione come la moda.
Mancano i lavoratori e le competenze
Da qui a tre anni inoltre ci saranno quasi 50mila pensionati, e sarà necessario il ricambio generazionale all’interno delle aziende.
Le figure più richieste dal comparto sono:
- Ingegnere e tecnico di processo
- Specialista gestionale informatico
- Specialista di prodotto (esperto in chimica, fibre e ressuti)
- Responsabili di marketing e commerciali
- Figure manageriali
Com’è la situazione dal punto di vista dell’offerta formativa? Il quadro è più o meno desolante. L’istruzione tecnica ha meno di 5.000 iscritti su 5 anni, e tra scuola e formazione professionale ci sono 2mila diplomati l’anno, e si scende a 160 diplomati l’anno per i soli corsi di Istruzione tecnica superiore. Ma “oltre ad un problema quantitativo - spiega Carlo Mascellani, direttore relazioni industriali e formazione di Confindustria Moda - c’è anche un problema qualitativo perchè l’offerta regionale non è sempre all’altezza”.
Di quei 50mila posti liberi, molti rischiano di restare vacanti. “Per questo motivo Sistema moda Italia, insieme a Fondirigenti, intende lanciare una grande campagna di orientamento rivolta a studenti, famiglie e docenti per far conoscere le opportunità che offre il comparto soprattutto per i giovani”.
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