Su AstraZeneca l’Ema ha ammesso possibili relazioni con i coaguli, giudicando comunque il vaccino sicuro e non dando raccomandazioni su possibili limitazioni: la scelta così spetta ai singoli Stati, con l’Italia che si è accodata di nuovo a quanto deciso dalla Germania.
L’Ema su AstraZeneca ha deciso di non decidere. Con una mossa pilatesca, l’Agenzia europea per i medicinali ha rimandato ogni possibile limitazione al vaccino anti-Covid dell’azienda anglo-svedese ai singoli Stati.
Nel suo “verdetto”, l’Ema ha spiegato che “gli eventi di trombosi cerebrale sono effetti collaterali molto rari del vaccino di AstraZeneca”, ammettendo che c’è una possibile relazione con i coaguli ma ribadendo, al tempo stesso, che il farmaco è sicuro con i “benefici che superano i rischi”.
“Non ci sono rischi generalizzati nella somministrazione del vaccino - si legge in una nota - quindi non abbiamo ritenuto necessario raccomandare misure specifiche per ridurre il rischio”.
Dall’Ema così non è arrivata alcuna raccomandazione sull’utilizzo del vaccino di AstraZeneca, con la “patata bollente” che così è passata nelle mani dei singoli Paesi. In questo scenario, l’Italia ha seguito ancora una volta le scelte della Germania.
Vaccino AstraZeneca: l’Italia fa come la Germania
Dopo che l’Ema sostanzialmente si è lavata le mani con le sue conclusioni, sul vaccino di AstraZeneca l’UE ha auspicato che gli Stati membri potessero “parlare con una sola voce”, anche per “aumentare la fiducia del pubblico nelle vaccinazioni”.
Nell’immediata riunione dei 27 ministri della Salute, non è arrivata però nessuna presa di posizione condivisa: su AstraZeneca ognuno continuerà ad andare come preferisce, con l’Italia che ha scelto di consigliare il vaccino solo agli over 60 così come fatto dalla Germania.
In Norvegia e Danimarca invece continua lo stop iniziato a marzo, in Francia e Belgio è usato solo negli over 55 e, nel Regno Unito, il siero made in Oxford per gli under 30 sarà a discrezione: potranno scegliere se fare AstraZeneca oppure un vaccino alternativo.
“ L’Italia si è allineata alla Germania, non ha esercitato nessuna valutazione indipendente - ha attaccato il microbiologo Andrea Crisanti intervistato da La Stampa - così facendo si mette in pericolo tutto il piano di vaccinazione, visto che la fetta più ampia della popolazione da vaccinare ha meno di 60 anni”.
Oltre alla questione del richiamo per gli under 60 che già hanno fatto AstraZeneca, il rischio in Italia adesso è di rallentare ulteriormente la campagna vaccinale. “ Non abbiamo alternative a fidarci sempre che vogliamo uscire da questa situazione - ha poi aggiunto Crisanti - ricorderei come in Inghilterra, grazie ad AstraZeneca, hanno abbattuto la mortalità del Covid”.
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