Autostrade: aumento pedaggi in arrivo?

Pierandrea Ferrari

24 Novembre 2020 - 10:05

In arrivo un aumento dei pedaggi autostradali? Ammonta a 40 miliardi di euro il buco delle manutenzioni mai effettuate sulle autostrade italiane. Ora potrebbero essere proprio gli utenti a pagare parte di quel conto.

Autostrade: aumento pedaggi in arrivo?

Si torna a parlare del possibile aumento dei pedaggi in autostrada. È di 40 miliardi di euro il buco relativo alle manutenzioni che non sono mai state effettuate sulle autostrade italiane. Il rischio, ora, è che sarà l’aumento dei pedaggi la misura a cui ricorrerà Aspi – Autostrade per l’Italia – per colmare la parte della voragine ascrivibile alla società.

L’operazione sarebbe di fatto uno smascheramento degli annunci della classe politica italiana che, all’indomani della tragedia del Ponte Morandi, lasciava presagire una rivoluzione nel settore, tra tagli ai profitti dei gestori e tariffe ridotte.

Aumento dei pedaggi per rimediare alle carenze manutentive?

Aspi, società del Gruppo Atlantia che si prepara all’uscita della famiglia Benetton (pronti a subentrare Cdp e alcuni investitori stranieri), gestisce attualmente la metà della rete autostradale italiana. Dei 40 miliardi necessari per far fronte alle carenze manutentive che si sono accumulate negli anni, 20 sarebbero dunque a carico della società guidata dal presidente Giuliano Mari.

Il 14 ottobre scorso l’Autorità di regolazione dei trasporti ha dato il suo parere sul Pef, il piano economico finanziario di Aspi su cui è attesa l’approvazione del Ministero dei Trasporti. Da quel momento è stato avvalorato il principio per cui parte della manutenzione può essere remunerata in tariffe, evitando così che l’intera operazione gravi sul gestore.

Si parla di manutenzioni evolutive, ovvero lavori per mettere in sicurezza viadotti e gallerie in conformità con le disposizioni dell’Unione europea e i nuovi standard del Mit. Il problema, tuttavia, è che la linea dettata dal Ministero permette di includere tra i lavori di manutenzione che possono essere scaricati sugli utenti anche quegli interventi ordinari che servono a colmare oltre mezzo secolo di inadempimenti.

Le strategie al vaglio di Aspi

Dei 20 miliardi necessari per far fronte ai lavori, Aspi è disponibile a versarne solo 7 fino al termine della concessione, che scadrà nel 2038. Parte della cifra mancante potrebbe essere recuperata con i 3,4 miliardi in compensazione offerti da Atlantia nella trattativa d’uscita della famiglia Benetton.

Inoltre, ci sarebbero anche i 14 miliardi di euro che nel Pef della società sono stati inseriti alla voce investimenti. Questa cifra, tuttavia, dovrebbe essere spartita con altre opere, come la Gronda di Genova, la nuova autostrada a nord del capoluogo ligure.

In quali tasche finiranno le mani di Aspi, dunque, non è ancora certo. E anche sulla cifra necessaria per procedere alle operazioni di manutenzione, sebbene stimata genericamente in 20 miliardi, rimane una parvenza di mistero.

Per sciogliere i nodi nei prossimi mesi la società concorderà con il Mit il numero di interventi da effettuare e, a quel punto, si tracceranno le strategie più efficaci per reperire le risorse: all’orizzonte non solo un rincaro dei pedaggi, ma anche la possibilità di attingere a fondi di Stato.

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