Avigan, il farmaco anti-Coronavirus arriva in Italia? Ecco cosa sta succedendo

Antonio Cosenza

22/03/2020

L’annuncio di Luca Zaia, Governatore della Regione Veneto: “Domani al via la sperimentazione dell’Avigan in Italia per curare il Coronavirus”. Ma l’AIFA frena: “Non abbiamo ancora dato l’autorizzazione”.

Avigan, il farmaco anti-Coronavirus arriva in Italia? Ecco cosa sta succedendo

L’Avigan è il farmaco del momento, almeno dal punto di vista mediatico.

In questo clima di emergenza generale, infatti, è bastato un video pubblicato da un farmacista romano - Cristiano Aresu - che in questo momento si trova in Giappone per lavoro, a dare speranza a migliaia di cittadini che sperano al più presto in una cura contro il Coronavirus.

Aresu ha spiegato che al momento la situazione in Giappone sembra essere tornata alla normalità: il merito sembra essere di un farmaco anti-influenzale prodotto da Fujifilm, l’Avigan/Favipiravir, che se somministrato ai pazienti contagiati da Coronavirus già al presentarsi dei primi sintomi sembra dare degli effetti alquanto soddisfacenti.

Per quanto il video presenti delle incertezze (qui tutti i chiarimenti), ci sono degli studi (in fase preliminare) che sembrano confermare l’efficacia dell’Avigan nei pazienti affetti da Covid-19 ed è per questo che presto il farmaco potrebbe essere utilizzato anche in Italia.

A darne l’annuncio nella giornata di oggi, domenica 22 marzo, è stato il Governatore della Regione Veneto, Luca Zaia; dichiarazioni sulle quali però è opportuno fare chiarezza visto che poche ore dopo l’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) ha parzialmente smentito la notizia.

Avigan: il farmaco contro il Coronavirus arriva in Italia? L’annuncio di Zaia

In una diretta su Facebook, Luca Zaia - governatore della Regione Veneto - ha raccontato di aver visto i video pubblicati su Facebook da Cris Ares (questo l’alias utilizzato da Aresu sul social network) e che per questo motivo ha deciso di sperimentare l’efficacia del farmaco anche in Veneto.

Nel dettaglio, Zaia ha annunciato che “l’AIFA ha dato l’autorizzazione alla sperimentazione dell’Avigan anche in Italia”. Per questo motivo già nella giornata di domani potrebbe partire la sperimentazione del farmaco anti-influenzale - che secondo studi cinesi e giapponesi ha un’ottima efficacia tra i pazienti nella fase iniziale di contagio da Coronavirus - anche nel Veneto. Con la speranza che presto possa essere utilizzato in tutta Italia.

Una notizia accolta inevitabilmente da un grande entusiasmo ma su cui è importante fare chiarezza. Quanto dichiarato da Zaia, infatti, non corrisponde totalmente alla realtà, in quanto l’AIFA stessa ha precisato che non c’è stato ancora un via libera all’utilizzo del farmaco giapponese sul suolo italiano.

Avigan, il farmaco giapponese arriva in Italia? L’AIFA frena

Non è vero che nella giornata di domani partirà la sperimentazione dell’Avigan su pazienti italiani.

A smentire Zaia è stata l’AIFA, Agenzia italiana del Farmaco, che ha spiegato che domani si riunirà solamente la commissione tecnico scientifica che quotidianamente valuta “tutte le evidenze che si rendono disponibili al fine di poter intraprendere ogni azione per poter assicurare tempestivamente le migliori opzioni terapeutiche per il COVID-19 sulla base di solidi dati scientifici”. Una valutazione che domani vedrà protagonista il Favipiravir (Avigan è solo il nome commerciale), sul quale la commissione si esprimerà in modo più approfondito valutando se autorizzare rapidamente la conduzione di studi clinici.

E non è assolutamente detto che l’autorizzazione arriverà: come spiegato dall’AIFA in una nota, infatti, ci sono diversi dubbi sull’efficacia dell’Avigan contro il Coronavirus, farmaco che non è autorizzato né in Europa né negli Stati Uniti in quanto “ad oggi, non esistono studi clinici pubblicati relativi all’efficacia e alla sicurezza del farmaco nel trattamento della malattia da Covid-19”.

Gli unici dati a disposizione sono di tipo preliminare e non ancora sottoposti a revisione di esperti; mancano ancora dati sulla reale efficacia nell’uso clinico e sull’evoluzione della malattia ed è per questo che prima di somministrare l’Avigan su un paziente italiano potrebbe volerci ancora del tempo.

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