Gli avvocati in difficoltà economica potranno aderire al saldo e stralcio dei debiti. A prevederlo la Legge di Bilancio per il 2019, ma la Cassa Forense è pronta a fare ricorso.
Nella Legge di Bilancio per il 2019 viene estesa anche agli avvocati la possibilità di beneficiare della procedura di saldo e stralcio dei debiti, già operativa tra privati.
Dunque, gli avvocati che versano in situazioni di comprovata difficoltà economica potranno estinguere i debiti derivanti dall’omesso versamento delle imposte e dei contributi alla Cassa Forense in maniera notevolmente ridotta.
Non stupisce che detta previsione non piaccia alla Cassa Forense, la quale ha promesso di fare ricorso alla Corte costituzionale al più presto. Infatti la disposizione sul saldo e stralcio per gli avvocati rischia di causare alla Cassa un buco di circa 200 mila euro.
Saldo e stralcio per gli avvocati
Con l’approvazione della Legge di Bilancio per il 2019, anche gli avvocati potranno aderire alla procedimento di saldo e stralcio dei propri debiti nei confronti delle casse dello Stato e della Cassa Forense.
Il saldo e stralcio, già operativo tra privati e molte altre categorie di professionisti, consente di estinguere le situazioni pendenti con un accordo tra il debitore ed il creditore, erogando la somma dovuta in maniera significativamente ridotta.
Il beneficio, adesso esteso anche agli avvocati, si riferisce ai debiti che derivano dall’omesso versamento delle imposte dovute in autoliquidazione e dei contributi dovuti alla Cassa Forense, nel periodo che va dal 1° gennaio del 2000 al 31 dicembre del 2017.
La misura è appannaggio esclusivo degli avvocati che dimostrano di essere in uno stato di comprovata difficoltà economica, sulla base della dichiarazione dei redditi e dell’ISEE.
Requisiti per il saldo e stralcio
L’operazione di saldo e stralcio è rivolta agli avvocati con un ISEE inferiore a 20.000 euro annui e che hanno ricevuto delle cartelle esattoriali nel periodo tra il 1° gennaio 2000 ed il 31 dicembre 2017.
Come si estingue il debito?
Gli avvocati potranno estinguere i debiti nei confronti della Cassa Forense e delle casse dello Stato con il pagamento delle seguenti percentuali:
- il 16% del totale, per gli avvocati che hanno un ISEE non superiore a 8.500 euro;
- il 20% del totale, per gli avvocati che hanno un ISEE compreso tra 8.501 e 12.500 euro;
- il 35% del totale, per gli avvocati che hanno un ISEE che va da 12.501 a 20.000 euro.
Il versamento della somma può avvenire o in una soluzione unica oppure in cinque rate (fino al 2021) con un interesse pari al 2% annuo.
La reazione della Cassa Forense
La notizia dell’estensione del saldo e stralcio agli avvocati non è affatto piaciuta alla Cassa Forense, che ha promesso di fare ricorso al più presto.
Infatti, il pagamento agevolato previsto dalla Legge di Bilancio per il 2019, potrebbe arrecare un grave danno ai bilanci della Cassa, alterandone o interrompendone l’attività. In pratica la Cassa Forense, congiuntamente ad altre casse professionali - in particolare la Cassa dottori commercialisti (Cnpadc) - ha annunciato di ricorrere alla Corte costituzionale, tramite il presidente Nunzio Luciano.
Nello specifico il saldo e stralcio potrebbe costare alla Cassa Forense circa 200 milioni di euro e compromettere la stabilità a 30 anni richiesta alle Casse previdenziali.
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