Nel caso, potremmo valutare l’acquisizione di Banca Generali. Lo ha detto Giuliani nel corso dell’incontro organizzato in occasione dei 15 anni in borsa di Azimut.
Nessuno ce lo ha mai proposto, se qualcuno lo farà valuteremo. È quanto ha detto il presidente di Azimut Holding, Pietro Giuliani, parlando dell’ipotesi di acquisire Banca Generali.
L’eventuale realizzazione dell’operazione, ha detto il manager nel corso della conferenza stampa indetta in occasione del quindicesimo anniversario della quotazione in borsa, “dipenderà ovviamente dal prezzo”.
“Siamo compratori laddove ci sono brave persone, competenze e condizioni ragionevoli. Noi facciamo gli interessi della società e dei nostri azionisti".
Azimut-Banca Generali: azioni in rialzo
Sul listino di Piazza Affari, le azioni Azimut non sono state mosse più di tanto dalle parole di Giuliani, il titolo passa di mano a 17,14 euro (+0,76%), mentre Banca Generali quota 26,1 euro, +1,95% sul dato precedente.
Rispetto a tre mesi ed ad un anno fa, le azioni Azimut e quelle Banca Generali segnano rispettivamente un +11 e un 29,8 per cento e un +13 e +20,2%.
Azimut: Giuliani, c’è chi ha interesse a nostro ribasso
Non solo acquisizioni. Per Giuliani chi “ci vuole comprare ha interesse a vederci al ribasso, per deprimere il nostro entusiasmo e far calare il titolo«. »La scorsa trimestrale è stata la migliore tra le società di risparmio gestito, eppure il titolo ha perso perché qualcuno voleva così: invidia e accidia sono i nostri mali", ha aggiunto.
Azioni Azimut: total return del 751%
Il gestore indipendente, che ha oggi oltre 55 miliardi di euro di masse gestite, si è quotato alla Borsa Italiana il 7 luglio del 2004 e da allora ha premiato i suoi azionisti con un total return del 751% (+50% all’anno), classificandosi 1° nel periodo per rendimento totale tra i titoli finanziari italiani e 4° tra i componenti del Ftse Mib.
“Questa creazione di valore è stata ottenuta grazie al raggiungimento di tutti gli obiettivi prefissati nei tre Business Plan completati dalla quotazione”, riporta la nota della società. Dal 2004, il gruppo è cresciuto portando il totale da circa 700 a quasi 1.800 professionisti (2.200 includendo la rete all’estero).
Nei 15 anni Azimut ha inoltre raccolto circa 44 miliardi di euro di nuove masse e ha generato quasi 2 miliardi di euro di utile netto, di cui circa 1,3 miliardi di euro pagati agli azionisti come dividendo.
“Gli obiettivi conseguiti nel quinquennio che si avvia a conclusione sono: asset totali superiori a 55 miliardi (erano 14 miliardi nel 2009 e 50 quelli previsti a fine piano), una raccolta netta media annua di oltre 5 miliardi di euro (erano 2,5 miliardi previsti nel piano e circa 2,7 miliardi da inizio anno), un pay out ratio tra i più alti in Italia e un utile netto che nel 2019 sarà di 300 milioni di euro”.
Azimut: target ambiziosi in prossimo piano
Per quanto riguarda i prossimi anni, ha commentato l’Ad Alessandro Zambotti, “è sostenibile un utile netto superiore ai 300 milioni di euro".
Sul mese di giugno, Giuliani ha anticipato che la raccolta dovrebbe attestarsi “sui 700 milioni di euro”.
“Il prossimo piano industriale quinquennale avrà target ambiziosi che vogliamo rispettare esattamente come fatto in passato".
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