Carige: a differenza di Mps, la BCE concede più tempo alla banca genovese per presentare il piano strategico. Il rischio di un nuovo aumento di capitale resta elevato, secondo Equita Sim.
Azioni Carige in verde sull’indice FTSE Italia Small Cap. Il titolo del gruppo bancario ligure al momento si muove in territorio positivo a +1,77% a quota 0,3 euro per azione, mentre ieri ha chiuso le contrattazioni in rialzo del 6,01% a quota 0,3 euro per azione.
A trainare le azioni Carige è stata la decisione della Banca Centrale Europea di concedere all’istituto targato Malacalza un mese in più per la presentazione del piano strategico, a differenza di quanto accaduto per il Monte dei Paschi di Siena, che si è visto negare da Francoforte la proroga per portare a termine il complicato aumento di capitale da 5 miliardi di euro.
L’Eurotower ha fissato per banca Carige i requisiti prudenziali e ha preso la sua decisione definitiva in merito al piano per la riduzione delle sofferenze. A decorrere dal primo gennaio 2017, la Cassa di Risparmio di Genova e Imperia non potrà avere un CET1 ratio inferiore al 9%. Come si legge in un comunicato stampa diffuso da Carige, l’Autorità di Vigilanza ha espresso la raccomandazione
“che la banca osservi, sempre su basa consolidata, gli orientamenti in materia di capitale di secondo pilastro detenendo, in aggiunta al suddetto requisito minimo, un capitale primario di classe 1 pari al 2,25%”.
Carige: le altre richieste della BCE
La BCE ha chiesto a Carige di mantenere su base consolidata un coefficiente patrimoniale SREP complessivo minimo dell’11,25, precisando
“che lo stesso potrebbe essere rivisto una volta ridotto il livello delle esposizioni deteriorate; è stato indicato altresì un requisito patrimoniale complessivo (“Overall Capital Requirement – OCR”) minimo del 12,50%”.
Alla fine di settembre, la banca presieduta da Giuseppe Tesauro ha conseguito un livello di Common Equity Tier 1 Ratio del 12,3%, mentre il Total Capital Ratio si è attestato al 14,2%.
Inoltre, a Carige è stato chiesto di mantenere, “in via continuativa e su base consolidata”, un coefficiente minimo di copertura della liquidità pari al 90% (al 30 settembre 2016 l’istituto genovese ha conseguito un ratio del 137%).
Per quanto riguarda i crediti deteriorati, la BCE ha accolto le osservazioni formulate da Carige, optando per
“livelli minimi di copertura differenziati in relazione alle diverse classi di crediti deteriorati (63% per le sofferenze, al 32% per le inadempienze probabili e al 18% per i crediti scaduti), in luogo dell’unico ‘coverage ratio’ per il complesso degli NPL contenuto nella ‘bozza di decisione’”.
Carige: BCE concede proroga per presentare il piano
E’ stato dunque posticipato al 28 febbraio 2017 il termine entro il quale Carige dovrà presentare alla Banca Centrale guidata da Mario Draghi il piano strategico contenente
“gli obiettivi quantitativi di riduzione dei crediti deteriorati, la relativa tempistica di attuazione e la valutazione della Banca circa l’adeguatezza della propria posizione patrimoniale”.
Gli analisti di Equita Sim continuano a considerare “elevato” il rischio di un nuovo aumento di capitale per la banca ligure e spiegano che per raggiungere i nuovi livelli di coverage fissati dall’Eurotower, Carige dovrebbe effettuare un accantonamento extra di 112 milioni.
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