Azioni Deutsche Bank: Soros si espone e va short dopo la Brexit

Matteo Bienna

28 Giugno 2016 - 15:22

Soros si espone nuovamente e punta ad un ribasso delle azioni Deutsche Bank: la Brexit sembra aver colpito in modo particolare la banca tedesca e il titolo è già ai minimi storici.

Azioni Deutsche Bank: Soros si espone e va short dopo la Brexit

Le azioni Deutsche Bank seguono l’andamento dei mercati europei in questa seconda giornata della settimana post-Brexit segnando un +3% e recuperando in piccola misura il crollo delle ultime due sedute.

Con la decisione presa dai cittadini britannici di lasciare l’Unione Europea il titolo è infatti stato tra i protagonisti, in negativo, delle immediate ore che hanno seguito l’esito del referendum: sotto del -14% nella giornata di venerdì ha proseguito poi il ribasso anche durante la sessione di ieri, attestandosi sotto quota €13 dopo i €15,5 dai quali era partito giovedì scorso.

Il magnate ungherese naturalizzato americano George Soros, dopo la sua ultima scommessa fallita, ci prova nuovamente e con il suo fondo di investimento si posiziona short con 7 milioni di azioni Deutsche Bank.

La banca tedesca è una delle colonne finanziarie portanti dell’Unione Europea, motivo per il quale sembra scricchiolare come e più delle altre, con il titolo è alle soglie di un territorio inesplorato, avendo raggiunto i suoi minimi storici.

Vediamo più nel dettaglio la scommessa di Soros e le prospettive suggerite dall’analisi tecnica riguardo l’andamento futuro delle azioni Deutsche Bank.

Azioni Deutsche Bank destinate a proseguire il crollo: la nuova scommessa di Soros

Che la Deutsche Bank fosse tra coloro che avrebbero sofferto di più un’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea era ben noto.

Lo stesso chairman della banca Paul Achleitner, neanche un paio di settimane fa, aveva apertamente dichiarato come la Brexit aveva tutte le carte in regola per rappresentare un disastro economico e politico.

In quella data le parole erano facili con la situazione sembrava essere tutta a favore del partito Bremain ma ora la realtà si è fatta ben più difficile e l’andamento delle azioni Deutsche Bank lo sta dimostrando.

Il crollo del -17,49% è ben rappresentativo per una banca che ha un business significativo dislocato tra il Regno Unito e il resto d’Europa e che rappresenta più di ogni altro istituto la centralità finanziaria tedesca all’interno dell’UE, da qualche giorno fonte di un numero ben minore di garanzie.

Il magnate George Soros si è posizionato short, puntando quindi ad un ribasso, sul titolo Deutsche Bank per un ammontare di 7 milioni di azioni, l’equivalente dello 0,51% del capitale della banca.

Non è chiaro il momento nel quale il fondo di Soros ha aperto questa posizione milionaria e quindi non è possibile stabilire con certezza l’ammontare totale dell’operazione. Tuttavia si può ipotizzare un’entrata attorno al massimo di giornata di venerdì, dopo il crollo della mattinata, attorno ai €13,95: a questo livello si parla di un’esposizione di 98 milioni di euro.

La Brexit potrebbe portare la banca tedesca a chiudere gravi posizioni in perdita su asset impiegati nel trading, disincentivare i clienti dal richiedere ulteriori finanziamenti e il tutto in uno scenario con tassi di interesse azzerati e margini di recupero pressoché nulli.

Goldman Sachs ha stimato che nei prossimi tre anni le banche europee potrebbero vedere i loro guadagni tagliati per un totale di 32 miliardi di euro. In questo scenario non è in effetti difficile immaginare che la Deutsche Bank possa continuare ad essere uno dei maggiori protagonisti.

Azioni Deutsche Bank: il baratro sotto quota €13

Andando a vedere nel dettaglio il recente andamento delle azioni Deutsche Bank si nota come fossero già ampiamente inserite all’interno di un consolidato trend ribassista:

La trendline evidenziata di rosso evidenzia quattro massimi decrescenti che hanno portato il titolo alle soglie di quota €15, prima dell’esito del referendum della Brexit.

Alla notizia shock la reazione del mercato ha portato le azioni Deutsche Bank a registrare il nuovo minimo storico alle radici dei €12, prima di effettuare un rimbalzo e tornare verso il livello di supporto a €13.

I volumi mostrano l’incredibile afflusso di ordini di vendita avuti durante le giornate di venerdì e lunedì, con il prezzo che ha ormai preso le distanze da tutte le medie mobili.

Al di sotto dei livelli di prezzo toccati nelle ultime due sedute non ci sono riferimenti storici per il titolo che, se questo trend dovesse affermarsi con decisione nel prossimo periodo, potrebbe vivere una vera e propria caduta senza paracadute.

L’RSI mostra di avere margine per una continuazione immediata del ribasso e finché non arriveranno notizie di rilievo che riescano a convincere gli investitori a restituire fiducia al comparto bancario europeo, inteso in generale, è lecito attendersi la registrazione di nuovi minimi storici per il titolo Deutsche Bank.

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