L’AD di Fiat Chrysler Automobiles conferma i target di vendita per il 2018 e prevede fusioni per FCA: ancora nessuna trattativa con GM, ma sono escluse azioni ostili. Per le azioni FCA sono giorni fondamentali, ecco perché
Avvio di settimana in flessione per le azioni Fiat Chrysler Automobiles (FCA) che perdono nella Borsa Italiana lo 0,9%: il ribasso non riflette la tendenza rialzista della mattinata nel FTSE MIB, nonostante l’AD Sergio Marchionne abbia confermato gli obiettivi di vendita per il 2018.
Per i prossimi anni, l’amministratore delegato ha ribadito i target fissati dall’azienda automobilistica italo-americana ed ha affermato che il piano di sviluppo di FCA non potrà che prevedere la realizzazione di fusioni.
FCA: gli obiettivi per il 2018
Il 2018 sarà l’anno in cui terminerà il piano industriale quinquennale per Fiat Chrysler Automobiles che punta al raggiungimento dei 7 milioni di automobili vendute nel mondo e, nonostante la separazione di Ferrari, Sergio Marchionne si è dichiarato fiducioso che il target possa essere comunque raggiunto:
“I nostri obiettivi? Portare il piano avanti, azzeccare tutti i target 2018 che rimangono invariati nonostante la scissione di Ferrari”
La strategia di crescita di FCA ruota soprattutto intorno ai due brand Fiat e Jeep, entrambi i marchi infatti dovrebbero raggiungere gli 1,9 milioni di veicoli venduti entro il 2018 e per il brand americano le stime di vendita saranno probabilmente riviste al rialzo dal gennaio del 2016. Ci si aspettano miglioramenti, inoltre, per quanto riguarda i marchi Alfa Romeo e Maserati.
Possibili fusioni in vista?
Sergio Marchionne non ha escluso che il piano di crescita di FCA possa avere anche linee esterne e in tal senso sono state formulate ipotesi di fusione con altre grandi aziende automobilistiche come General Motors. GM non si è ancora mai resa disponibile per portare avanti i termini della trattativa, ma l’AD di FCA ha sottolineato che non è intenzione del gruppo procedere con azioni ostili.
Azioni FCA: analisi tecnica
Nella mattinata il titolo ha subìto l’effetto negativo delle vendite che lo hanno portato a ridosso del supporto di 12,30 € ad azione: questo è un livello che si è già rivelato molto forte nel corso di quest’anno e per quattro volte ha dato luogo a significativi rimbalzi della quotazione. Va però considerata la tendenza del prezzo ad effettuare massimi decrescenti e la diminuzione degli acquisti potrebbe portare, nel breve termine, alla rottura al ribasso di questo supporto verso i livelli di 11,70 e 11,00 € ad azione. Nel caso in cui il titolo riuscisse nuovamente a rimbalzare, potremmo invece rivedere presto la quotazione in prossimità delle resistenze di 13,10, 13,80 e 14,50. I prossimi giorni saranno fondamentali per i mercati finanziari data l’importanza della decisione del 16 dicembre sul tasso d’interesse da parte della Federal Reserve: sull’argomento, consiglio la lettura di Borsa italiana, pioggia di vendite per il FTSE MIB: come influirà la decisione della FED?
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