Fino a 400 milioni di euro affluiranno nelle casse della società in conformità con le linee guida sul rafforzamento patrimoniale.
Il titolo Juventus scatta a Piazza Affari, oggi, toccando quota 0,775 euro negli scambi della mattinata. Ad armare la mano degli investitori l’approvazione da parte del Cda del club di Torino di un aumento di capitale fino a 400 milioni di euro, conforme alle linee guida relative al rafforzamento patrimoniale tracciate dal board il mese scorso.
Azioni Juventus in evidenza, c’è l’ok all’aumento di capitale
Nel dettaglio, l’aumento di capitale è finalizzato a far fronte all’impatto della pandemia sulle casse della società, gravata dal crollo dei ricavi dei botteghini e dell’indotto degli eventi partita, con effetti negativi diretti e indiretti stimati in 320 milioni di euro. Senza contare, poi, le perdite sugli investimenti, a partire dall’operazione Ronaldo di tre anni fa.
L’iniezione di liquidità, inoltre, servirà a rafforzare la struttura patrimoniale della società e a riequilibrare le fonti di finanziamento al fine di conseguire gli obiettivi strategici del piano 2019-2024.Tra questi, il consolidamento dell’equilibrio economico e finanziario, della competitività della squadra (le risorse non sono da intendersi, tuttavia, come denaro fresco da investire sul mercato) e l’incremento della visibilità del brand Juventus nel mondo.
Via libera da Exor
Come informa il comunicato stampa diramato dalla società, Exor, la holding della famiglia Agnelli che detiene il 63,8% del capitale della Juventus, «ha già espresso il proprio sostegno all’operazione e si è impegnato a sottoscrivere la porzione di aumento di capitale di propria pertinenza». Inoltre, «Goldman Sachs International, J.P. Morgan AG, Mediobanca – Banca di Credito Finanziario S.p.A. e UniCredit Corporate & Investment Banking hanno sottoscritto un accordo di pre-underwriting con la società, impegnandosi a stipulare un accordo di garanzia per la sottoscrizione e liberazione delle azioni di nuova emissione che non dovessero essere sottoscritte al termine dell’asta dei diritti inoptati».
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