Azioni MPS tentano il recupero, in forte rialzo dopo il crollo di inizio settimana. Il Tesoro prepara un piano di salvataggio, il futuro delle azioni MPS si decide in questi giorni.
Alta tensione, e attenzione, sulle azioni MPS, che dopo aver ceduto il 30% da inizio settimana, nella sessione di mercoledì segnano un recupero nell’ordine del 10%.
Perché le azioni MPS tornano a salire? Il piano del Governo per salvare Banca Monte Paschi di Siena si tradurrà realmente in un miglioramento delle condizioni dell’istituto senese?
Ad alimentare l’ottimismo sulle azioni MPS arriva il possibile intervento del Tesoro, che starebbe preparando un piano di salvataggio, uno “scudo”, per salvare la banca dal crack. Dopo la discesa del titolo a 26 centesimi per azione, un quarto di un caffè, lo Stato è pronto ad aiutare ancora una volta Monte Paschi.
Ventata di speranza anche dall’Unione Europea, che per bocca di Dombrovskis di dice pronta ad intervenire se necessario per salvare le banche italiane dal loro triste (e forse meritato) destino.
Il futuro delle azioni MPS si decide in questi giorni. Il crollo nelle ultime sessione mette fretta all’esecutivo, che ora deve correre al più presto ai riparti.
Dopo un crollo di quasi il 20% martedì e il divieto della Consob sulle vendite allo scoperto di oggi, le azioni MPS al momento segnano un rialzo del +10.26%.
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Il mercato torna ad avere fiducia sulle voci che il Tesoro starebbe preparando uno scudo in due fasi per sostenere la liquidità di MPS sulla base della normativa UE, che in effetti permette un intervento diretto dello Stato qualora fossero presenti rischi sistemici.
E in questo caso, possiamo dire, il duro sell-off delle banche italiane sta minacciando ancora una volta la salute cagionevole della nostra Italia.
Ad innescare il crollo lunedì è bastata una lettera della BCE, in cui si richiedeva lo smaltimento di poco meno di 10 miliardi di crediti deteriorati entro il 2018.
Azioni MPS: il piano per salvare la banca senese
Il piano del Tesoro per strappare al suo destino MPS lavora prima di tutto sui crediti deteriorati, dei quali Monte Paschi è la maggior detentrice tra le banche italiane. Parte dei 47 miliardi di NPL di MPS dovrebbero confluire in un fondo con capitalizzazione di 5 miliardi.
Il processo di cessione, in perdita dati i prezzi scontati che MPS è praticamente costretta ad applicare, verrà coperto da un aumento di capitale. Esatto: il piano prevede il via al terzo aumento di capitale degli ultimi 5 anni.
Infine verrebbero poi sfruttati i 150 miliardi di euro di copertura a garanzia che l’Unione Europea ha già concesso al Governo Renzi.
UE pronta ad intervenire
Per bocca di Valdis Dombrovski, a capo dei Servizi finanziari dell’UE, l’unione è pronta ad intervenire qualora fosse necessario con l’obiettivo di salvare le banche italiane.
“Siamo consapevoli delle difficoltà attuali delle banche italiane: la bassa redditività e le grandi sofferenze hanno messo sotto pressione gli istituti di credito sui mercati”,
ha aggiunto il politico lettone intervenendo all’Europarlamento.
In materia di ricapitalizzazioni e MPS, il neo-commissario ha aggiunto:
“Quando applichiamo le regole dobbiamo applicarle nel loro insieme: per quanto riguarda le ricapitalizzazioni possono essere possibile se sono soddisfatte tutte le condizioni”.
“Non posso entrare nel merito della situazione di una banca come Mps, ma ricordo che sinora, riguardo al settore bancario in generale, sono stati intrapresi passi in stretta collaborazione con le autorità italiane.
Quanto al tema degli aiuti di Stato è maggiore competenza della Commissaria Vestager, ma lavoriamo assieme nell’avere una soluzione attuabile. Finora ce l’abbiamo fatta, penso al Fondo Atlante.
E ora continuiamo a lavorare con lo stesso spirito”.
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