MPS nuovamente al centro di nuove indiscrezioni. Il Tesoro potrebbe diventare azionista di maggioranza a luglio per un tecnicismo. Positivo il commento di Akros ed Equita Sim.
Continuano a uscire notizie intorno a Montepaschi. La banca toscana nei giorni scorsi è tornata agli onori della cronaca in seguito ad ipotesi ventilate su un deal con Intesa San Paolo e Cassa Depositi e Prestiti, con il premier Matteo Renzi in vece di mediatore, e a indiscrezioni sullo smaltimento dei crediti deteriorati.
La notizia di oggi invece, riguarda il Ministero del Tesoro che a luglio, per un tecnicismo, potrebbe salire al 7% dell’istituto senese e diventare così maggiore azionista.
L’ad di MPS, Fabrizio Viola, ha dichiarato che sono in corso verifiche sulla questione, mentre Equita Sim e Banca Akros commentano positivamente la possibilità di un Tesoro azionista di maggioranza. Le azioni MPS, dopo il brutto colpo di ieri, continuano la discesa con una perdita del -0,92% pari ad un prezzo di 0,5915€.
Azioni MPS: nuove indiscrezioni dopo quelle dei giorni scorsi
Continuano a trapelare ipotesi sul futuro di Montepaschi. La banca toscana nei giorni scorsi era stata al centro di rumors di stampa che ventilavano possibilità di un’acquisizione dell’istituto da parte di Intesa San Paolo e Cassa Depositi e Prestiti mediata dal premier Matteo Renzi.
In tale accordo avrebbero giocato un ruolo le Fondazioni ma ieri è arrivata la smentita da parte di Giuseppe Guzzetti (Fondazione Cariplo) e Marcello Clarich (Fondazione MPS) i quali hanno dichiarato di non sapere nulla in merito.
Altra notizia, uscita ieri, riguardava lo smaltimento dei crediti deteriorati che potrebbe essere affidato ad un advisor esterno (si parla di Citigroup) di cui al momento però non si sà molto.
MPS: Tesoro potrebbe diventare azionista di maggioranza, ecco perché
L’indiscrezione di oggi invece vuole che il Ministero del Tesoro possa diventare azionista di maggioranza di MPS nel mese di luglio a causa di un tecnicismo relativo ai Monti bond. Il Ministero ha già riottenuto il prestito da 4,07€ miliardi elargito nel 2013, grazie al recente aumento di capitale da 3€ miliardi operato da MPS.
Tuttavia, resterebbero da pagare gli interessi maturati lo scorso anno ed è previsto in questo caso che, in assenza di introiti con cui ripagare le cedole, MPS paghi con l’emissione di nuove azioni gli interessi.
Il bilancio 2015 di Montepaschi si era chiuso in utile generato però dalla chiusura dell’operazione Alexandria senza la quale si sarebbe verificata una perdita da 110€ milioni.
E’ da valutare quindi come si terrà conto del beneficio contabile, anche se sembra probabile che l’istituto di Siena dovrà pagare gli interessi con nuove azioni. In questo modo il Tesoro salirebbe al 7% dalla attuale quota del 4% e diventando così l’azionista di maggioranza della banca (superando l’attuale numero 1 Fintech).
Azioni MPS: ingresso del Tesoro diluisce EPS ma aumenta CET1 - Equita Sim
Equita Sim e Banca Akros hanno espresso apprezzamenti per l’eventuale salita del Tesoro nell’azionario di MPS.
Gli analisti di Equita hanno confermato il target price di 1,04€ sulle azioni MPS con rating hold. La casa d’affari spiega che se MPS dovrà pagare gli interessi con l’emissione di nuove azioni, si troverà a dover varare un mini-aumento di capitale da 95€ milioni che farebbe in modo di diluire l’EPS 2016-2018 del 3%, aumentando però di 13 punti base il CET1 ratio.
Azioni MPS: Tesoro primo azionista garantirebbe stabilità - Banca Akros
Banca Akros ha confermato il rating buy sul titolo MPS con prezzo obiettivo fissato a 1,45€. Gli analisti della banca d’affari sostengono che l’ingresso da maggiore azionista del governo nel capitale di MPS, genererebbe da un lato una piccola diluizione per gli altri azionisti ma dall’altro lato permetterebbe una maggiore stabilità nella governance dell’istituto che darebbe maggior tempo ai vertici della società di trovare un modo per ridurre l’esposizione dei crediti deteriorati.
Azioni MPS: analisi tecnica di breve periodo
Le azioni MPS, nonostante la notizia positiva riguardante il Ministero del Tesoro, non sembrano essere particolarmente brillanti. Se fosse confermata tale ipotesi infatti, gli attuali azionisti potrebbero decidere di vendere i titoli in loro possesso per non incorrere in una diluizione di capitale.
Sul quadro tecnico, il titolo MPS si trova a ridosso del supporto in giallo posto a 0,6090€ sotto il quale si rischia una discesa fino al supporto psicologico offerto dalla media mobile di breve in area 0,5448€. Gli indicatori tecnici al momento non avvisano una fase ribassista ma piuttosto una fase laterale visto il movimento piuttosto stabile intorno alla zona di neutralità.
Saranno da monitorare eventuali news sul Tesoro, perché potrebbero comportare una discesa di prezzo nonostante a livello di governance la salita del Ministero sia una buona notizia.
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