Azioni Mps in rosso: il Cda dell’istituto ha approvato i termini per la conversione di bond subordinati, ma torna a galla il pericolo bail-in. La parola ora spetta alla Consob.
Azioni Mps in rosso: ok a conversione bond ma rischio bail-in - Le azioni Mps hanno aperto in positivo la sessione di oggi sulla Borsa Italiana ma hanno poi immediatamente virato in negativo. Il tutto a due giorni dall’annuncio relativo al lancio di un’offerta volontaria di pubblico acquisto su 11 bond subordinati.
Le scorse sessioni sono state piuttosto problematiche per le azioni Mps, ripetutamente sospese per eccesso di ribassi dopo la notizia relativa all’operazione di conversione delle obbligazioni subordinate. Nella mattinata di oggi, dopo i primi rialzi, le azioni hanno di nuovo intrapreso la via del ribasso e sono tornate a sprofondare.
Cosa prevede la conversione dei bond in azioni Mps definita dal Cda della senese e cosa accadrebbe nel caso in cui l’operazione non avesse esito positivo? Lo spettro bail-in tornerebbe a galla. Le azioni Mps sembra stiano già temendo questa ipotesi.
Ad aggiungere benzina sul fuoco ci ha pensato poi l’Autorità UE di Risoluzione, la quale ha definito l’operazione di Mps estremamente significativa. L’Autorità ha inoltre ribadito che in caso di fallimento dell’aumento di capitale non si potrebbe prescindere dal bail-in. Le azioni Mps stanno risentendo di tutto questo.
Come già accennato, il consiglio di amministrazione dell’istituto si è riunito lunedì per approvare i termini della conversione dei bond subordinati in azioni Mps. L’offerta di pubblico acquisto ha come oggetto 11 obbligazioni subordinate dal valore complessivo di 4,289 miliardi di euro. L’obbligo per gli aderenti all’offerta è quello di reinvestire il corrispettivo nell’operazione di aumento di capitale di Mps.
Nella giornata di ieri, mercoledì 16 novembre, l’istituto ha presentato il progetto in Consob e ad essa spetterà l’approvazione dell’operazione. In caso di fallimento e mancata approvazione si potrebbe profilare un maggior rischio bail-in per la banca.
Per quanto riguarda i dettagli dell’operazione sulle obbligazioni subordinate, il prezzo di conversione per i bond Tier 1 è stato fissato all’85%, mentre per quel che riguarda i bond Tier 2 il prezzo è stato fissato al 100%. Le azioni Mps intanto sono tornate in rosso sulla Borsa Italiana.
Il periodo di adesione all’offerta di conversione dei bond in azioni Mps si aprirà a fine novembre ma dovrà comunque essere concordato con la Consob appunto. Il prossimo 24 novembre l’assemblea straordinaria sarà comunque chiamata ad approvare l’aumento di capitale dell’istituto e anche questo influirà sulla corretta realizzazione dell’operazione.
Le azioni Mps non hanno reagito bene, almeno inizialmente, mentre oggi hanno intrapreso prima la via del rialzo poi sono tornate a sprofondare. Nel caso in cui l’operazione non andasse a buon fine l’ipotesi bail-in tornerebbe a spaventare?
Azioni Mps in rosso: l’obiettivo della conversione
L’obiettivo del Cda, che ha definito i termini di conversione dei bond in azioni Mps, è quello di ridurre al massimo l’aumento dato che, come già accennato, il corrispettivo ottenuto dagli aderenti alla conversione sarà reinvestito nell’operazione di aumento di capitale Mps. La finalità è dunque quella di coprire, almeno in parte, i 5 miliardi di deficit patrimoniale generati dall’operazione di deconsolidamento.
Conversione bond in azioni Mps: rischio bail-in se fallisce
Cosa accadrebbe nel caso in cui l’operazione di conversione dei bond in azioni Mps non avesse l’esito desiderato? In quel caso le banche del consorzio potrebbero decidere di non garantire più l’aumento di capitale ed Mps non potrebbe così essere in grado di chiudere la ricapitalizzazione. Parlando di questa ipotesi l’istituto senese ha avvertito circa la possibilità di
“azioni straordinarie da parte delle autorità competenti che potrebbero includere l’applicazione degli strumenti di risoluzione di cui al D. Lgs. 16 novembre 2015, n. 180”.
Le azioni Mps, intanto, hanno perso quota e sono tornate tra le peggiori della Borsa Italiana oggi.
Sia JPMorgan che Mediobanca, dal canto loro, hanno avvertito che non entreranno a far parte del consorzio di garanzia dell’aumento di capitale se i 3 maggiori ostacoli - conversione bond in azioni Mps, l’arrivo di anchor angels e la cartolarizzazione dei crediti difficili - non saranno superati. Senza le loro garanzie il rischio di bail-in si fa sempre più strada per Mps.
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