Giornate decisive per Mps, il piano di salvataggio potrebbe dipendere dall’arrivo dei fondi dall’estero. È oggi invece il termine ultimo per la conversione dei bond.
Ore di tensione per le azioni Mps, sembra che il futuro della banca dipenderà proprio dall’esito del referendum costituzionale di domenica.
Intanto oggi è il termine ultimo per la conversione dei bond in azioni iniziata lunedì scorso.
In riferimento alle azioni Mps, nelle ultime ore si è parlato molto degli accordi che si starebbero sviluppando tra la banca senese e i fondi esteri disponibili ad entrare nel capitale di Mps.
Sarebbe stato proprio l’ad Morelli, in teleconferenza dagli USA, a confermare un sostanziale pre-accordo con il fondo di investimento londinese Attestor Capital. Circolano notizie anche su una potenziale trattativa con il fondo sovrano del Qatar Qia, il quale però avrebbe chiesto garanzie in previsione del referendum costituzionale di domenica.
Azioni Mps: cosa ne sarà della banca senese dopo l’esito del voto?
Le azioni Mps sono tornate a cedere terreno dopo due giorni di momentanea ripresa. Le perdite di ieri ammontano al 4% con le quotazioni che non vanno oltre i 20,5€ ad azione.
Sono vari i fattori che pesano sulle azioni Mps, in primis senza dubbio il referendum costituzionale di domenica. Ma il clima di incertezza è dovuto anche al piano di salvataggio in atto. I vertici di Mps, dopo essersi riuniti fino a tarda notte nella giornata di mercoledì per fare il punto della situazione, restano prudenti sull’esito del piano. La riunione pare abbia avuto solo esito informativo decidendo di non intervenire sui termini generali dell’offerta.
Circola però una certa fiducia sull’esito del salvataggio, è stato infatti l’ad Marco Morelli, in teleconferenza dagli USA, ad intervenire sulla questione confermando un sostanziale pre-accordo con il fondo londinese Attestor Capital. Gli accordi con gli altri investitori invece, tra cui George Soros, sembra procedano a ritmi serrati. Ad interessare maggiormente l’affare è stato l’ingresso del fondo sovrano del Qatar Qia, il quale avrebbe richiesto garanzie sull’esito del referendum prima di procedere con un maxi investimento di un miliardo di euro, pari ad un quinto della somma necessaria dalla banca senese per il salvataggio. Proprio per questo motivo infatti sembra che la trattativa slitti a lunedì, dopo che si conoscerà l’esito del voto.
Scade oggi la conversione dei subordinati, la conversione dei bond in azioni era iniziata lunedì scorso con Generali che aveva aderito per un totale di 400 milioni di subordinati, pari all’8% del capitale. L’esito delle conversioni si conoscerà tra la serata di oggi e sabato.
Non resta quindi che aspettare le comunicazioni ufficiali e l’esito del referendum per capire quale sarà il futuro della banca più vecchia al mondo.
Azioni Mps: lo scenario tecnico resta critico
Scenario alquanto critico per banca Mps che ha fatto ricorso al terzo aumento d capitale in tre anni. Nonostante ciò le quotazioni non si schiodano dai minimi storici ed è pressante il rischio politico vicino con l’avvicinarsi al referendum costituzionale.
Lo scenario tecnico resta compromesso. Il titolo nelle ultime settimane ha riacquistato volatilità ma non riesce ad andare oltre la trendline ribassista di breve periodo. A fungere da resistenza ci sono anche le medie mobili a 20 e 50 periodi, sintomo che i prezzi non riescono ad accennare ad una inversione nemmeno nel brevissimo periodo.
Sul titolo è tornata la volatilità e di conseguenza anche i volumi, ma restano vietate le vendite allo scoperto fino al 5 gennaio. Anche se le autorità sono pronte a sospendere le contrattazioni ad ogni brusco calo del titolo, c’è il pericolo che al momento della riapertura partano pesanti speculazioni che potrebbero portare il titolo notevolmente più in basso rispetto agli attuali livelli.
Per ora non resta che attendere l’esito del referendum e del piano di salvataggio, cercando però di mantenere almeno il supporto in area 17€.
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